Archiviare l’argomento Guide, una piacevole ossessione per me, è davvero difficile. Molto resterebbe da dire scendendo nella pancia dei vari annuari, regione per regione, zona per zona. Per parlare di quello che manca, più che di quello che c’è. Una sorta di “lettura al contrario” che rivela, per ogni pubblicazione, un’aliquota più o meno importante di “grandi assenti”.
Quella che vi racconto adesso, molto in breve, è la mia visita dell’anno 2013 e c’entra molto con il capitolo dei “grandi assenti”. Vi parlo dell’azienda agricola I Paglieri - Roagna. Un appuntamento programmato con largo anticipo che si snoda in un intero fine settimana di novembre.
Nota principalmente per la produzione di Barbaresco (la sede storica con la vecchia cantina si trova in località Pajè), opera anche nella zona di Castiglione Falletto dove, in località La Pira, ha sede la nuova cantina e trovano dimora i vigneti destinati al Barolo. Motore instancabile Luca Roagna, figlio di Alfredo, che, appena arrivati, ci affida per il giro nella nuova cantina al fidatissimo Massimo Maccianti.
Iniziamo a prenderci le misure a tavola la sera, dove si fanno le ore piccole con tante bottiglie stappate per il compleanno di una persona speciale, scambiandoci impressioni sulle comuni passioni (Champagne e Borgogna). Il ghiaccio è rotto e il mattino successivo si fa sul serio. Calzati i gambali, Luca ci guida in vigna e racconta la storia dei Roagna (nonno-padre-figlio) camminando tra i filari di una terra inerbita, viva, elastica, che declina con i suoi colori ed i suoi odori mutevoli il tema della biodiversità tra le varie parcelle (Pajè, Montefico, Asili, La Pira).
Lo ascolto mentre descrive il suo approccio “naturale”, senza saccenza, con la saggezza di un uomo molto più maturo della sua età anagrafica, che ascolta, elabora e decide. Da vigne che tutte assieme raggiungono i 12 ettari di estensione si separa il frutto delle viti più vecchie (almeno 35 anni) da quello delle piante più giovani. In cantina si praticano macerazioni anche di 90 giorni e lunghi affinamenti in botte.
I vini escono solo quando Luca li ritiene pronti, con un dècalage molto ampio rispetto alle media della concorrenza. Sul tavolo di assaggio mi arriva una delle batterie più scintillanti degli ultimi tempi. Introdotta dal “semplice” Langhe Rosso 2008 (di tutto nebbiolo ottenuto in massima parte a Castiglione Falletto) che ben dispone al giro dei coevi Barolo (Pira e Pira Vecchie Viti) e Barbaresco (Pajè, Pajè Vecchie Viti, Asili Vecchie Viti e Montefico Vecchie Viti). Vini di cangiante finezza, che renderebbero francamente stucchevole l’enumerazione delle infinite analogie gustative.
Gran finale con il Barbaresco Pajè Riserva 1998 (un omaggio di Luca al padre Alfredo che “agronomicamente mi dà la paga”) e il monumentale Barbaresco Crichet Pajè 2004 (“il quadrato sotto casa, pochi filari di una piccola collina, la botte più buona, quella che si teneva per i matrimoni”). Un vero inno alla grandezza del Nebbiolo. Beate le 3 Guide che l’hanno degustato (e ovviamente premiato). Per tutte le altre è “Il Grande Assente”.
Roagna azienda agricola I Paglieri
Loc. Paglieri 9 - 12050 Barbaresco (Cn)
Tel/Fax 0173 635109
www.roagna.it
info@roagna.com