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Alcolici e “terrorismo mediatico” All’Italia serve più cultura...

Il recente Domaine de Canton Cocktail Contest ha permesso ai giovani studenti dell’istituto alberghiero Carlo Porta di comprendere il complesso mondo del food & beverage. Stampa e tv non fanno una corretta informazione

di Carmine Lamorte
 
04 maggio 2014 | 15:47

Alcolici e “terrorismo mediatico” All’Italia serve più cultura...

Il recente Domaine de Canton Cocktail Contest ha permesso ai giovani studenti dell’istituto alberghiero Carlo Porta di comprendere il complesso mondo del food & beverage. Stampa e tv non fanno una corretta informazione

di Carmine Lamorte
04 maggio 2014 | 15:47
 

L’11 aprile possiamo definirla una data storica, in quanto per la prima volta una scuola alberghiera italiana ha aperto ad un cocktail contest internazionale, ospitando nei propri laboratori di sala/bar 16 barman professionisti italiani, selezionati tra 84 partecipanti che durante l’inverno hanno inviato le proprie ricette al Domaine de Canton Cocktail Contest al fine di definire il rappresentante italiano che volerà ai Caraibi a Cap St. Martin alla fine di giugno per aggiudicarsi il trofeo mondiale del brand e vincere i 10mila dollari messi in palio dall’azienda internazionale, in collaborazione con Rossi & Rossi di Treviso, importatore italiano.

L’importanza dell’evento va sottolineato, in quanto ha permesso ai giovani studenti dell’istituto alberghiero Carlo Porta di Milano di comprendere il complesso mondo del food & beverage, visto anche da una diversa angolazione, che non sia solo quella mostrata in televisione dalla parte della cucina. I giovani studenti hanno avuto modo di incontrare i professionisti e di chiedere che tipo di lavoro sia fare il barman, hanno potuto osservare le preparazioni dei cocktail e i diversi tipi di tecniche utilizzate, dall’affumicatura degli ingredienti all’uso del ghiaccio secco all’utilizzo di spezie ed oli essenziali, rendendosi così conto che il lavoro del barman se svolto con impegno e professionalità può dare soddisfazioni sia economiche che mediatiche, alla stregua della cucina.

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Personalmente, credo sia giunto il momento di affrontare la questione professionale legata al mondo del food & beverage in modo serio, se vogliamo che questo Paese abbia un futuro turistico nell’accoglienza dei potenziali visitatori. È quindi necessario dare importanza anche alla parte che riguarda il servizio e la somministrazione di bevande alcoliche che non sia solo vino ma anche liquori e cocktail.

Dovremo inoltre creare la giusta cultura attorno al mondo alcolico, smettendola con il masochismo di certa stampa e televisione che insorgono appena vi è un incidente stradale legato, forse, anche all’abuso di bevande alcoliche: ma questa stampa e questa televisione sanno che l’Italia è all’ultimo posto in Europa per consumi d’alcol? L’Irlanda con circa il 10% della popolazione italiana è invece nei primi posti, ma mi pare sia un Paese civilissimo e di cultura.

 Certa stampa ha anche contribuito in meno di 20 anni a dimezzare il consumo di vino con i suoi allarmismi ingiustificati, anziché fare cultura per un corretto approccio al consumo di bevande alcoliche e comunicare che se si esagera con il bere è la salute che a lungo andare ci rimette e che se si beve non si guida, ma che se consumato con moderazione in individui sani, il vino può avere anche degli effetti benefici. Ma tutto ciò va spiegato giorno dopo giorno e non bisogna parlare delle bevande alcoliche solo dopo un incidente stradale in modo negativo. Certa stampa ha fatto “terrorismo mediatico” al settore delle bevande, forse gli stessi che oggi lamentano la discesa dei consumi e il conseguente rischio di perdita di posti di lavoro, sia nella produzione che nel pubblico esercizio. E meno male che esiste il mercato estero, dove la cultura del bere è fatta in modo serio e coerente.

Alla fine della giornata i giovani studenti hanno avuto modo di applaudire il vincitore, il barman dell’Hotel Four Seasons di Milano, Luca Marcellin, che ha proposto una ricetta elaborata con l’utilizzo di spezie e ghiaccio secco, dall’aspetto attraente. Al secondo posto Matteo Stafforini, barman del Bar Annabella di Pavia, mentre al terzo il giovane Mattia Pastori del Bamboo Bar dell’Armani Hotel di Milano.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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