Accoglienza calorosa e alta qualità, dal vino alla ristorazione. Una realtà unica in Calabria, sulla costa ionica crotonese, con un rinomato ristorante (il Dattilo, 1 stella Michelin) e una cucina gestita da giovani donne e la supervisione della scuola di Niko Romito. Una produzione di vini bianchi, rosati e rossi menzionati e premiati dalle principali guide di settore. Un olio extravergine tra i migliori d’Italia, e poi arance, clementine e ortaggi fantastici. Tutto da agricoltura biologica, con cura e profondo rispetto per l’ambiente in una realtà enoturistica completa e - prima in Calabria - 100% green power.
Tutto questo è l’
Azienda agricola Ceraudo, condotta dal titolare Roberto insieme ai figli Susy, Giuseppe e Caterina. La tenuta Dattilo si estende su 60 ettari nell’agro di Strongoli Marina, in provincia di Crotone, in uno scenario di naturale bellezza tra piante di olivo secolari, agrumeti, aspre colline e una terra color ocra che rende unico il paesaggio. La proprietà è suddivisa tra vigneti (20 ettari), uliveti (38) e alberi d’agrumi, in particolare clementine, arance e pompelmi (2 ettari).
Aiutato dai figli, Roberto Ceraudo è riuscito in questi anni a trasformare il Dattilo in un’azienda agricola e cantina modello; una realtà verde e sostenibile, alimentata da pannelli fotovoltaici (130 kWatt) che garanticono l’autosufficienza energetica, e gestita da anni con meticolose cure dell’agricoltura biologica, certificata dall’anno 1992, tra le prime aziende in Calabria, anche in questo campo. Una gestione rispettosa dell’ambiente che esclude l’utilizzo di prodotti chimici e il ricorso a pratiche naturali. Ad esempio prevenendo gli attacchi parassitari con capannine meteorologiche e trappole di ferormoni a richiamo sessuale.
Tutte le fasi produttive sono gestite internamente con la consulenza dell’enologo Fabrizio Ciuffoli e dando vita a un microsistema simile a quello in uso nelle vecchie fattorie. L’uva appena raccolta viene trasformata nella cantina Ceraudo, la fermentazione dei mosti a temperatura controllata. L’esposizione dei filari verso il mare, la consistenza del terreno e il microclima eccezionale dona ai vini profumi intensi, persistenti e freschi. Il sole, la frutta e i fiori primeggiano nei caratteri regalando emozioni uniche.
Tra i vitigni coltivati troviamo lo Chardonnay, varietà internazionale, e tanti autoctoni come il Greco bianco, il Mantonico e il Pecorello tra le uve a bacca bianca, nei terreni più alti; il Gaglioppo, il Magliocco e il Cabernet Sauvignon tra quelle a bacca rossa. Complessivamente la produzione ammonta a 70mila bottiglie di vino con la denominazione Igt Val di Neto, tra bianchi, rosati e rossi, e 30mila bottiglie di olio extravergine. La produzione di bianchi comprende il Grisara, il Petelia e l’Imyr. Tra i rossi il Dattilo e il Petraro; ma anche il Doro Be rosso passito. Infine il rosato Grayasusi in due versioni, etichetta rame ed etichetta argento.
«La nostra è un’azienda complessa», ci ha spiegato
Susy Ceraudo (
nella foto). «Produciamo vino e olio ma facciamo anche ospitalità e ristorazione, cercando sempre di valorizzare la massimo le ricchezze della nostra terra. Produciamo anche un po’ di verdura che utilizziamo nel nostro ristorante, ed è proprio qui che cerchimao di dare il meglio di noi, accostando un buon piatto ad una buona bottiglia di vino».
Azienda agricola CeraudoContrada Dattilo - 88816 Strongoli (Kr)
Tel 0962 865613 - Fax 0962 865696
www.dattilo.itinfo@dattilo.it