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Il New Yorker vince il Premio Ferrari con un articolo su Massimo Bottura

Lo storico settimanale americano “New Yorker” si è aggiudicato il Premio Ferrari “L’Arte di Vivere Italiana”, dedicato all’articolo pubblicato sulla stampa estera che meglio ha saputo raccontare l’italianità. I premi “Miglior Titolo” e “Miglior Copertina” sono andati, rispettivamente a “Il Manifesto” e al settimanale “SW SportWeek”

di Clara Mennella
vicedirettore
08 maggio 2014 | 15:53
Il £$New Yorker$£ vince il Premio Ferrari 
con un articolo su Massimo Bottura
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con un articolo su Massimo Bottura

Il New Yorker vince il Premio Ferrari con un articolo su Massimo Bottura

Lo storico settimanale americano “New Yorker” si è aggiudicato il Premio Ferrari “L’Arte di Vivere Italiana”, dedicato all’articolo pubblicato sulla stampa estera che meglio ha saputo raccontare l’italianità. I premi “Miglior Titolo” e “Miglior Copertina” sono andati, rispettivamente a “Il Manifesto” e al settimanale “SW SportWeek”

di Clara Mennella
vicedirettore
08 maggio 2014 | 15:53
 

Nella prestigiosa cornice della Sala d’Onore della Triennale di Milano, è stato consegnato ieri sera il Premio Ferrari dedicato alla comunicazione giornalistica. A fare gli onori di casa Camilla e Matteo Lunelli (nella foto qui sotto, ai lati) di Cantine Ferrari, presenti numerose personalità di spicco del mondo della cultura, del giornalismo e dell’imprenditoria italiane.

da sinistra: Matteo Lunelli, Massimo Bottura e Camilla Lunelli

La serata è stata animata da un talk-show vivace e di grande spessore culturale, condotto dal giornalista Alessi Vinci (nella foto sotto) che ha guidato una bella serie di interventi sul tema del giornalismo e della comunicazione. Gli intervenuti sono stati una rosa dei giurati che hanno svolto il lavoro di selezione e di assegnazione dei premi per le tre categorie: Isabella Bossi Fedrigotti e Antonio Calabrò, giornalisti e scrittori; Emilio Carelli, giornalista televisivo e direttore; Lella Costa, attrice; Massimo Donelli, giornalista; Mario Giordano, direttore del Tg4.

Il New Yorker, storico e autorevole settimanale americano, si è aggiudicato la prima edizione del Premio Ferrari “L’Arte di Vivere Italiana” grazie a un approfondito articolo di Jane Kramer sullo chef Massimo Bottura (nella foto sopra, al centro) dal titolo “Post-Modena”. Il Premio Ferrari, dal 2006, è rivolto ai “flash comunicativi” che, a parere della giuria, si sono fatti più ricordare nell’anno precedente.



Alle sezioni “Miglior Titolo” e “Miglior Copertina”, quest’anno si è aggiunto il premio “L’Arte di Vivere Italiana” dedicato all’articolo pubblicato sulla stampa estera che meglio racconta l’italianità. «Amiamo e crediamo nell’Italia - ha detto Camilla Lunelli nel discorso di apertura - per questo abbiamo voluto guardarla con gli occhi della stampa estera».

«Il gusto del bello e del buono - aggiunge Matteo Lunelli, insieme a Marcello e Alessandro, la terza generazione alla guida delle Cantine Ferrari - sono innati negli italiani e oggi vogliamo premiare chi nel mondo ci apprezza, chi meglio racconta la nostra Arte di Vivere». Il premio al miglior Titolo è andato a “Sono Stato”, pubblicato da Il Manifesto. Premiato come miglior copertina il settimanale SW SportWeek de La Gazzetta dello Sport.

Massimo Bottura ci ha raccontato con quanta cura, interesse e professionalità la Kramer ha trascorso alcuni giorni insieme al pluripremiato cuoco modenese, per capirne il carattere e conoscere i segreti della sua eccelsa attività lavorativa, poi ci ha regalato una chiosa in esclusiva: «Credo - dichiara Bottura - che la giornalista sia rimasta colpita da una mia frase che è alla base del mio credo. Io guardo al passato in chiave critica e non nostalgica, in questo modo cerco di portare nel futuro solo il meglio del passato».

In chiusura di premiazione è stato proiettato in anteprima un filmato che racconta la storia delle Cantine Ferrari, girato nei luoghi di produzione e a casa della famiglia Lunelli, un piccolo gioiello di charme documentaristico e di grande suggestione.
Poi tutti a festeggiare, grandi nomi del giornalismo e dell’imprenditoria come Matteo Marzotto, Fausto Arrighi e Gelasio Caetani, comunicatori come Chiara Maci e Sonia Peronaci e una nutrita schiera di amici chef.

Avvistati Filippo La Mantia, Claudio Sadler, Davide Oldani, Andrea Aprea, Andrea Berton e molti altri con ai fornelli eccezionalmente Chicco Cerea del “Da Vittorio” di Brusaporto (Bg). Nei calici, ça va sans dire, le migliori produzioni della Casa.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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