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Bene la vendemmia 2013 Ma i vigneti calano...

L’abbandono dei vigneti porta a pericoli di stabilità idrogeologica e incuria, nonché alla perdita di tradizione e cultura legate al vino, che insieme alla cucina rappresenta una delle armi vincenti del turismo italiano

di Roberto Vitali
 
12 maggio 2014 | 09:38

Bene la vendemmia 2013 Ma i vigneti calano...

L’abbandono dei vigneti porta a pericoli di stabilità idrogeologica e incuria, nonché alla perdita di tradizione e cultura legate al vino, che insieme alla cucina rappresenta una delle armi vincenti del turismo italiano

di Roberto Vitali
12 maggio 2014 | 09:38
 

Nonostante sia terminato il regime di estirpazione con premio, continua nel Vigneto Italia l’erosione delle superfici a vite. Nel 2012 - rende noto l’Unione italiana vini - sono stati censiti 655mila ettari, 9mila in meno rispetto al 2011, 135mila in meno rispetto al 2000, quando gli ettari a vigna erano 790mila. Nella classifica mondiale l’Italia retrocede al terzo posto dopo Spagna (954mila ettari) e Francia (756mila). Perdono vigneti soprattutto Sicilia, Piemonte, Emilia Romagna e Sardegna, mentre un incremento si registra in Veneto e Friuli Venezia Giulia: qui è “effetto Prosecco”.

Il fenomeno dell’abbandono dei vigneti porta a pericoli di stabilità idrogeologica e incuria del territorio, nonché alla perdita di tradizione e cultura legate al vino, che insieme alla cucina rappresenta una delle armi vincenti del turismo italiano.

«Per incentivare il ritorno in vigneto dei giovani - dice il presidente Uiv, Domenico Zonin - occorre rendere meno difficile la vita alle aziende interessate a investire in viticoltura. Questo può essere attuato abbattendo la burocrazia e uniformando le procedure tecniche: a scoraggiare è la diversità di leggi e regolamenti non solo tra regioni ma addirittura fra territori confinanti. Necessari anche incentivi alla ristrutturazione dei vigneti».

Intanto, nonostante tutto, la vendemmia 2013 ha messo in cantina 53,6 milioni di ettolitri di vino e mosti, con un aumento del 19% rispetto al 2012. È la vendemmia più abbondante in assoluto dal 2000: da allora i 50 milioni di ettolitri furono superati solo 5 volte. Anche le statistiche dell’export sono positive negli ultimi mesi. Finalmente l’Italia vinicola si sa porre nei modi che merita, non più con vini di basso prezzo (non sono scomparsi, sia chiaro) ma con prodotti di pregio che non vengono svenduti.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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