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Scarsa igiene, Nas di Cosenza in azione Maxi sequestro di passata di pomodoro

A causa di gravi carenze igienico-sanitarie (tracce di muffa) e di mancanza di tracciabilità, i Nas di Cosenza hanno sequestrato circa 300mila confezioni di passata di pomodoro, in vetro e barattoli, per 215 tonnellate

 
26 giugno 2014 | 15:28

Scarsa igiene, Nas di Cosenza in azione Maxi sequestro di passata di pomodoro

A causa di gravi carenze igienico-sanitarie (tracce di muffa) e di mancanza di tracciabilità, i Nas di Cosenza hanno sequestrato circa 300mila confezioni di passata di pomodoro, in vetro e barattoli, per 215 tonnellate

26 giugno 2014 | 15:28
 

Il Nas di Cosenza ha sequestrato a Cassano allo Jonio uno stabilimento di produzione e confezionamento di conserve vegetali e quasi 300mila confezioni di passata di pomodoro, in vetro e barattoli, per 215 tonnellate. Il sequestro è stato effettuato per gravi carenze igienico-sanitarie e per mancanza di tracciabilità.



Il prodotto presentava evidenti segni di contaminazione e alterazione per la presenza di corpi estranei di natura sconosciuta e tracce di muffa nonché difetti di confezionamento.

«Gli ottimi risultati dell'attività delle forze dell’ordine confermano l'efficacia del sistema di controlli in Italia contro un crimine particolarmente odioso perché si fonda spesso sull'inganno di quanti per le difficoltà economiche sono costretti a risparmiare sul cibo», ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare il grave danno che la criminalità provoca all’immagine del prodotto agroalimentare italiano. Le conserve di pomodoro sono il condimento preferito dagli italiani e sono diventate nel tempo il simbolo del Made in Italy alimentare in Italia e all’estero e per questo è ancora più importante difendere i primati qualitativi con l’Italia che si classifica come secondo produttore al mondo di pomodori industriali dopo gli Usa  con una produzione di 4 milioni di tonnellate.

«All’Italia, purtroppo, spetta il primato in Ue per le segnalazioni di cibi “irregolari”. Ci troviamo a fronteggiare una vera invasione di prodotti truffaldini che, grazie all’incessante opera delle forze dell’ordine, quasi sempre vengono intercettati e sequestrati. Però a volte finiscono sui banchi di vendita e, quindi, sulle tavole delle famiglie - osserva la Cia-Confederazione italiana agricoltori - anche a causa di una crisi persistente che spinge i consumatori ad acquistare prodotti super low-cost di dubbia provenienza. Per questo bisogna rendere sempre più rigorosi i controlli, severe le norme e salate le sanzioni per chi sofistica e inquina gli alimenti. D’altra parte le frodi a tavola minano la credibilità dell’intero settore agroalimentare “made in Italy”, conquistata grazie al lavoro di chi, come la stragrande maggioranza dei produttori italiani, opera nella qualità e nel rispetto delle stringenti normative in materia di tracciabilità degli alimenti».

«Come certificato anche a febbraio 2014 nella relazione annuale rischi alimentari notificati dal Sistema europeo di allerta rapida per alimenti e mangimi (Rasff) - ha fatto sapere la Copagri in una nota - con l'operazione dei Carabinieri del Nas di Cosenza l'Italia si conferma il Paese più attivo nei controlli sulla sicurezza alimentare. La Copagri ribadisce la propria proposta di interdire per sempre dall'intero ambito della filiera agroalimentare i responsabili accertati, affinché con un semplice cambio di ragione sociale non rientrino dalla “porta di servizio” in qualsiasi anello del sistema alimentare italiano, dalla produzione alla commercializzazione».

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