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Al Padiglione del Vino italiano di Expo esperienze interattive e degustazioni

Una struttura di 2mila m² dedicata ad una tra le eccellenze italiane, il vino; così si presenta il Padiglione del Vino italiano di Expo 2015, diviso in due parti, una per gli appassionati e l'altra per gli esperti

di Mariella Morosi
 
29 luglio 2014 | 09:31

Al Padiglione del Vino italiano di Expo esperienze interattive e degustazioni

Una struttura di 2mila m² dedicata ad una tra le eccellenze italiane, il vino; così si presenta il Padiglione del Vino italiano di Expo 2015, diviso in due parti, una per gli appassionati e l'altra per gli esperti

di Mariella Morosi
29 luglio 2014 | 09:31
 

“Vino: a taste of Italy” sarà la grande installazione dedicata al vino italiano all’Expo 2015 di Milano. Per il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina - alla presentazione del Padiglione del vino all’Open Colonna di Roma - non si tratterà solo della celebrazione di un’eccellenza del nostro agroalimentare.



«Attraverso il vino - ha detto Martina - racconteremo l'Italia, la nostra cultura, le nostre potenzialità e il nostro modello di sviluppo. Sono contento e orgoglioso di quello che abbiamo sviluppato in questi mesi con un imponente lavoro di squadra cominciato a Verona con il Vinitaly e che ci porterà a grandi risultati».

Alla presentazione dell'installazione “Vino: a taste of Italy”, che si troverà all'interno di Palazzo Italia, sono intervenuti il Commissario generale Diana Bracco, Riccardo Cotarella, presidente del Comitato Scientifico del Mipaaf per il Padiglione Vino, Giovanni Mantovani, direttore generale di Verona Fiere e l’architetto Italo Rota, ideatore del progetto.



A introdurre l’evento è stato il critico d’arte Philippe Daverio che, con un suo video “Il vino creatore della storia, dell’arte e del Paesaggio” e una dotta ricostruzione della storia del nettare di Bacco, ha dimostrato come ad unire l’Europa, fin dall’espansione romana fu proprio la coltivazione della vite. «Il vino - ha detto Daverio - non è un prodotto ma il risultato di una cultura di cui siamo stati protagonisti. Abbiamo convertito il mondo con il vino, e i paesaggi più belli, le cartoline dell'Italia, sono quelli in cui ci sono i vigneti».

A descrivere tecnicamente la struttura di 2mila m², sottolineando il significato del percorso espositivo attraverso esperienze interattive e multimediali, è stato l’architetto Italo Rota, ideatore del concept. Sostanzialmente la struttura sarà divisa in due parti: una introduttiva per un primo approccio al mondo del vino per i visitatori privi di una conoscenza approfondita del tema, e la seconda, al primo piano, dedicata all’attività di promozione e conoscenza diretta con ampi spazi per produttori e aziende.

Lungo le pareti sarà allestita la Biblioteca del Vino con le migliori etichette di tutte le regioni italiane. I vini potranno essere degustati con l’assistenza di sommelier professionisti. Al piano superiore, La Terrazza, sarà disponibile una sala multifunzione sia per masterclass che per winetasting con percorsi guidati, nonché una Vip Lounge per eventi e momenti istituzionali. L’uscita dal Padiglione, infine, avverrà attraverso un tunnel di viti.



Previsto anche un gioco olfattivo per adulti e bambini che potranno conoscere e riconoscere il profumo del ciclo del vino, dalla fioritura della vite al mosto. Per Giovanni Mantovani di Verona Fiere la conoscenza del vino sarà potenziata con il coinvolgimento di due strumenti: l’International Academy, per formare ambasciatori del nostro prodotto nel mondo, e lo shop dove oltre ai gadget potranno essere acquistate le bottiglie, per un ricordo concreto da portare a casa.

L’enologo Riccardo Cotarella ha parlato della sua esperienza alla guida del Comitato istituito dal Mipaaf per l’Expo. «Forte è la pattuglia di aziende che porta il suo vino nel mondo - ha detto Cotarella - e con esso la nostra cultura e la nostra capacità imprenditoriale. È un settore, questo, caratterizzato dalla tecnologia soprattutto italiana. Nessun Paese può eguagliarci sul numero e la qualità dei nostri vitigni e per la specificità dei nostri territori, e anche l’export con quasi 5 miliardi di euro ci dà molte soddisfazioni. Ma ci sono anche zone d’ombra su cui dovremmo lavorare: l’incapacità di fare sistema e quella di far conoscere ed apprezzare ciò di cui siamo capaci».



Per il Commissario Diana Bracco, grande lustro all’Italia e ai suoi vitivinicoltori - e non soltanto a quelli delle Langhe e del Monferrato - è stato dato dal recente riconoscimento Unesco. «Se il vino è una delle nostre eccellenze - ha detto Diana Bracco - la nostra mission ad Expo 2015 è quella di valorizzarle tutte. Ma lo faremo attraverso varie linee che potranno creare attenzione anche per il futuro, come la formazione dei giovani nelle discipline dell’agroalimentare. In programma, tra i molti progetti, anche la formazione di mille giovani cinesi sulle tematiche del vino».

Al Padiglione sarà presente tutta la nostra produzione enoica, dalle Alpi alla Sicilia, con esperienza visive, olfattive e gustative. Dopo i sei mesi dell’Expo il Padiglione non sarà distrutto ma utilizzato nelle sue principali componenti per eventi promozionali in Italia e all'estero.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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