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Vendemmia al via in tutta Italia Produzione stimata in calo dal 2013

Con 10 giorni di anticipo è iniziata in molte regioni italiane la vendemmia 2014, che secondo le prime stime sarà molto probabilmente più contenuta rispetto al 2013, annata particolarmente ricca (49 milioni di ettolitri). Testa a testa con la Francia: oltralpe si prevede una produzione da 46 milioni di hl

11 agosto 2014 | 10:33
Vendemmia al via in tutta Italia 
Produzione stimata in calo dal 2013
Vendemmia al via in tutta Italia 
Produzione stimata in calo dal 2013

Vendemmia al via in tutta Italia Produzione stimata in calo dal 2013

Con 10 giorni di anticipo è iniziata in molte regioni italiane la vendemmia 2014, che secondo le prime stime sarà molto probabilmente più contenuta rispetto al 2013, annata particolarmente ricca (49 milioni di ettolitri). Testa a testa con la Francia: oltralpe si prevede una produzione da 46 milioni di hl

11 agosto 2014 | 10:33
 

È iniziata la vendemmia in Italia, con una produzione che per effetto del clima del tutto anomalo di inizio estate molto probabilmente sarà più contenuta dello scorso anno, che con oltre 49 milioni di ettolitri è stato particolarmente ricco. È quanto stima la Coldiretti in occasione del distacco del primo grappolo di uva da vino Made in Italy del 2014, avvenuto, con dieci giorni di anticipo rispetto allo scorso anno, nell’azienda agricola Faccoli a Coccaglio (Bs), in Franciacorta, dove si raccolgono le uve bianche destinate alla produzione di spumanti che tradizionalmente sanciscono l’avvio delle vendemmia in Italia.



Con queste premesse è testa a testa per la conquista del primato produttivo con la Francia che dalle prime stime per il 2014 (dell’Istituto del ministero dell’Agricoltura d’oltralpe) potrebbe avere una produzione ai livelli degli ultimi cinque anni: 46,4 milioni di ettolitri. In Italia si inizia con le uve Pinot e Chardonnay in un percorso che proseguirà a settembre e ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e si concluderà quest’anno addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Nebbiolo.

Le stime della Coldiretti dunque saranno progressivamente definite perché molto dipenderà dalle prossime settimane, in cui si inizierà a raccogliere tutte le altre uve con le previsioni di tempo buono che stanno alimentando l’ottimismo dopo l’andamento climatico bizzarro, con un mese di luglio con il 74% di precipitazioni in più e circa mezzo grado di temperatura in meno rispetto alla media che ha fatto aumentare l’impegno e i costi dei viticoltori per la difesa del raccolto.

Se non ci saranno sconvolgimenti, si prevede che la produzione Made in Italy sarà destinata per oltre il 40% ai 332 vini a Denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a Denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30% ai 118 vini a Indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% a vini da tavola. Nei primi sei mesi del 2013 gli acquisti delle famiglie italiane di vino e spumanti sono risultati in valore pressoché stabili rispetto allo scorso anno (-0,1%), in un quadro di calo complessivo dei consumi alimentari, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ismea, mentre le esportazioni sono aumentate del 3% nel primo quadrimestre, con il risultato che oltre la metà del fatturato che sarà realizzato dal vino nel 2014 sarà ottenuto dalle vendite sul mercato estero.

Con l’inizio della vendemmia in Italia si attiva un motore economico che genera quasi 9,5 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che dà occupazione a 1,25 milioni di persone. La vendemmia 2014 coinvolgerà 650mila ettari di vigne (dei quali ben 480mila Docg, Doc e Igt) e oltre 200mila aziende vitivinicole dove quest’anno, rispetto al passato, con la crisi si prevede la presenza di un maggior numero di italiani, soprattutto giovani, rispetto agli extracomunitari, come confermano le richieste di lavoro.



Secondo un’indagine Coldiretti/Ixè, oltre 2 giovani italiani su 3 (68%) vorrebbero partecipare alla vendemmia 2014. Il settore del vino è uno dei più ambiti dai giovani sia per fare un’esperienza lavorativa che per investire, come dimostra il fatto che sono ben 19.423 le aziende agricole specializzate in viticoltura su 141mila ettari di vigneto condotte da under 40 anni e rappresentano ben il 12% del totale delle 161.716 aziende agricole “giovani”, secondo i dati relativi all’ultimo censimento.

«La decisa svolta verso la qualità ha messo in moto nel vino un percorso virtuoso in grado di conciliare ambiente e territorio con crescita economica e occupazionale anche attraverso l’integrazione di categorie come giovani, donne e immigrati che in questo momento hanno maggiori difficoltà nell’accesso al lavoro», ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo.

La ricaduta occupazionale riguarda sia per le persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio. Secondo una ricerca di Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben 18 settori di lavoro, dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e molto altro.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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