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A rischio le coltivazioni di basilico In Liguria si diffonde il “fungo killer”

Un fungo di origine africana sta minacciando le coltivazioni di basilico e la produzione del pesto ligure. La Regione è intenzionata a richiedere l'approvazione al ministero della Salute per utilizzare i fitofarmaci

 
25 agosto 2014 | 17:06

A rischio le coltivazioni di basilico In Liguria si diffonde il “fungo killer”

Un fungo di origine africana sta minacciando le coltivazioni di basilico e la produzione del pesto ligure. La Regione è intenzionata a richiedere l'approvazione al ministero della Salute per utilizzare i fitofarmaci

25 agosto 2014 | 17:06
 

La Regione Liguria è pronta a sostenere la richiesta presentata dai coltivatori liguri al ministero della Salute per l'utilizzo dei fitofarmaci in grado di salvaguardare le coltivazioni di basilico aggredite da un “fungo killer”. Lo dice l'assessore regionale all'Agricoltura, Giovanni Barbagallo, alle prese insieme ai tecnici del dipartimento con il problema della peronospora, un fungo di origine africana che sta mettendo in pericolo le coltivazioni di basilico e la produzione del pesto ligure.



«Si tratta di un problema serio - spiega Barbagallo - di cui ci stiamo occupando. La Regione è al fianco dei coltivatori di basilico affinchè il ministero si impegni nell'approvazione tempestiva di una gamma di fitofarmaci in grado di debellare il fungo che da quasi 10 anni è presente nelle nostre coltivazioni e che ora tende a essere residente ai pochi fitofarmaci gia' approvati negli anni scorsi». Nella battaglia contro il fungo, accanto alla Regione Liguria ci sono anche l'Emilia Romagna, il Veneto, la Campania, il Lazio e altre regioni del sud Italia che coltivano basilico in pieno campo, destinato cioè all'industria.

«Visto il lavoro svolto negli anni passati per trovare il fitofarmaco idoneo - aggiunge Barbagallo - quest'anno l'infestazione è inferiore a ciò che abitualmente avviene alle coltivazioni di basilico. Inoltre gli agricoltori hanno imparato a governare questa malattia e quindi a ottenere discreti raccolti. Serve comunque un intervento tempestivo da parte dei ministeri in quanto c'è il rischio di compromettere il raccolto di quest'anno e di mettere in pericolo la sopravvivenza di numerose aziende e di posti di lavoro».

La Regione Liguria sta studiando azioni non solo curative ma anche preventive attraverso uno studio condotto insieme al Centro regionale di sperimentazione agraria di Albenga sulla concia del seme. In Liguria sono 100 i coltivatori di basilico che realizzano prodotti per un valore commerciale di 6 milioni di euro che salgono a 15 milioni l'anno con l'indotto.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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