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“Creative Vézzena” in Trentino E il formaggio brilla di stelle

Si chiude la prima edizione di Creative Vézzena. L’evento che ha illuminato l’estate dell’Alpe Cimbra con le sue stelle e con il sapore inconfondibile del Vézzena è culminato con le cene esclusive firmate dagli chef Chic

 
16 settembre 2014 | 15:20

“Creative Vézzena” in Trentino E il formaggio brilla di stelle

Si chiude la prima edizione di Creative Vézzena. L’evento che ha illuminato l’estate dell’Alpe Cimbra con le sue stelle e con il sapore inconfondibile del Vézzena è culminato con le cene esclusive firmate dagli chef Chic

16 settembre 2014 | 15:20
 

Un prodotto unico come il Vézzena meritava una grande festa. Tutta un’estate, nove chef coinvolti, cinque ristoranti e un contest che ha visto la partecipazione di giovani ma già affermati talenti. Questo è stato “Creative Vézzena”, la festa più stellata del Trentino. Il 13 settembre, presso l’Hotel Alpino di Folgaria (Tn) si è svolta la fase conclusiva del contest “Creative Vézzena” che ha visto la partecipazione di più di cinquanta operatori del settore, tra cui sono stati selezionati i cinque finalisti: Alessio Bottin, Marco Di Lorenzo, Francesco Liguori, Daniele Zennaro e Domenico Della Salandra.



I cinque piatti di loro creazione sono stati giudicati da una giuria di esperti formata da Roberta Schira, giornalista e scrittrice enogastronomica, Marco Sacco, chef 2 stelle Michelin del Ristorante Piccolo Lago di Verbania, Micheal Rech, presidente della Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri, Carla Icardi, direttore di Italian Gourmet, Laura Magenta, in rappresentanza di Apci (Associazione professionale cuochi italiani), e presieduta da Allan Bay, critico enogastronomico e firma del Corriere della Sera.

La giuria ha votato, decretando, quasi all’unanimità, la vittoria della ricetta firmata da Domenico Della Salandra, del Ristorante Il Taglio di Milano, ed eseguita dal suo secondo Christian Bizzotti. Una ricetta che, come da titolo, coniuga i sapori di montagna con la freschezza degli ortaggi di stagione: “Insalata di fine estate”.

da sinistra: Christian Bizzotto (aiuto cuoco di Domenico Della Salandra), Francesco Liguori, Alessio Bottin, Daniele Zennaro e Marco Di Lorenzo
Nella foto, da sinistra: Christian Bizzotto (aiuto cuoco di Domenico Della Salandra), Francesco Liguori, Alessio Bottin, Daniele Zennaro e Marco Di Lorenzo

La giornata di festa si è conclusa con la cena presso l’Alpen Hotel Eghel firmata dagli chef Marco Sacco, Alessandro Gilmozzi, Fabio Baldassarre, Mauro Elli e Renato Ros, già creatori dell’eccezionale menu a base di Vézzena, che ha visto una grande partecipazione di pubblico, così come le cene che per tutta la settimana - dal 10 al 15 settembre - si sono susseguite in valle firmate da altrettante stelle della grande cucina, Fabio Barbaglini, Felice Lo Basso, Donato Episcopo e Renato Rizzardi.

Creative Vézzena, dopo un’estate di cene, degustazioni e creatività, dà a tutti appuntantamento al prossimo anno per continuare a gustare insieme un prodotto dalla grande storia, il formaggio Vézzena, e per scoprire giorno dopo giorno, la bellezza dell’Alpe Cimbra.

Insalata di fine estate

GLI CHEF CHIC COINVOLTI

Fabio Barbaglini
Nato nel 1974 a Desio (Mi), nel 2012 è tornato “a casa” per riaprire “La Cassinetta" in qualità di chef-patron, rilanciando un luogo storico attraverso una cucina fatta di sapori autentici e grandi omaggi alla tradizione. Oggi si dedica a consulenze e progetti per la ristorazione.

Felice Lo Basso
Nato a Molfetta, nel 1973, porta tutto il profumo e i sapori del mare, prima sulla costa Adriatica dove lavora, tra il 1990 e il 2000, per poi approdare nel 2001 nella mitica cucina dell’Albereta di Gualtiero Marchesi. Nel 2004 inizia la grande esperienza al Grand Hotel Alpen Royal di Selva di Val Gardena (Bz). Nel 2011 l’arrivo della stella Michelin a celebrazione del suo giovane e interessante talento, del suo stile e della sua idea unica di cucina. Unica, come la sua nuova casa: oggi guida la cucina di Unico Milano, al ventesimo piano della JWC Tower.

Renato Rizzardi
Nato a Vicenza nel 1961, ha colto l’opportunità di lavorare con i grandi nomi della ristorazione, da Gualtiero Marchesi a Aimo e Nadia, per poi passare alla cucina dello storico ristorante bolognese Il Pappagallo e poi volare negli Stati Uniti, dove lavora come consulente per il ristorante Donatello di San Francisco, di cui diviene in meno di un anno exetutive chef. Oggi gestisce la Locanda di Piero a Montecchio Precalcino (Vi), luogo di elegante tradizione.

Donato Episcopo
Dopo sei anni di lavoro con Heinz Beck a Roma presso il ristorante La Pergola, e le due esperienze come titolare di due strutture in Campania, il mitico Marennà dei Feudi di San Gregorio e Casa del Nonno 13, Donato Episcopo, classe 1973, dal 2013 è l'executive chef de La Corte di Follina, con la sua creatività e grande esperienza in meno di un anno si è aggiudicato la prima stella Michelin.

Marco Sacco
Nato nel 1965 in Val d’Ossola è titolare del Ristorante Piccolo Lago a Verbania. Nel 2005 è tra i fondatori di “Stelle del Piemonte”, l’associazione che riunisce tutti gli chef stellati piemontesi. Nel 2004 l’arrivo delle prima grande certificazione Michelin e nel 2007, a riconoscimento dell’incessante attività di ricerca e di passione per la cucina, ecco la seconda stella Michelin. Il piatto da non perdere? Scambio di battute: il tonno e il fassone.

Fabio Baldassarre
Nato nel 1971 a Morrea, in provincia de L’Aquila, ha lavorato dal 1995 al 1999 al fianco di Heinz Beck al celebre La Pergola del Rome Cavalieri-Hilton, tre stelle Michelin, quindi il trasferimento in Inghilterra presso il Relais&Chateaux Le Manoir aux Quat’Saisons nella cucina di Raymond Blanc. Nel 2011 apre a Milano Unico, un progetto davvero innovativo, e, da pochi mesi, guida il ristorante romano The Corner Townhouse. Il piatto da non perdere: alici alla cenere di quercia in carpione di litchi, capperi e insalata aromatica.

Mauro Elli
Il suo ristorante ad Albavilla, piccolo comune in provincia di Como, si chiama Il Cantuccio, un luogo di delizie e di relax, un’atmosfera d’antan, tra mattoni a vista, il calore del camino e pochi ma massicci tavoli. La sua è una cucina d’emozione che non ha dimenticato i gusti della tradizione, ma anzi ha saputo farli rivivere con nuovi profumi e sensazioni. Il piatto da non perdere: calamaretti rosolati con purea di ceci e fiocchetti di lardo.

Alessandro Gilmozzi
Classe 1965, da più di vent’anni alla guida de El Molin, premiato come il Miglior Ristorante del Trentino da L’Espresso, all’avanguardia nell’ospitalità, diviso tra hotel, ristorante, pizzeria e wine bar. Luogo di ricerca culinaria, propone un menu che trae ispirazione per il 60% di ispirazione dal territorio e per il 40% di influenze esterne, mixate perfettamente con creatività e innovazione. Il piatto da non perdere: tagliolini di pasta al fumo di ginepro.

Raffaele Ros
Nella cucina del Ristorante San Martino di Scorzé, Venezia, si fondono due tradizioni: quella dello chef Raffaele Ros e quella della moglie Michela, sommelier del ristorante ed erede della memoria culinaria della famiglia Berto, ristoratori da quattro generazioni. Nel 1992 ha ricevuto la prima stella Michelin e, nel 2009, il secondo premio dell’A.I.S. Veneto per la miglior “Carta dei Vini della Ristorazione del Veneto”, i risultati di un impegno costante nella selezione delle materie e dei prodotti. Il piatto da non perdere: triglia in crosta di pane, “castraure di Sant’Erasmo”, polvere di capperi e salsa di agrumi.


Per approfondire: Vézzena - SCHEDA TECNICA

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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