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Le cucine di Sardegna e Trentino a confronto in una cena ad Alghero

È un gemellaggio gastronomico quello che ha unito Alghero (Ss) e San Michele all’Adige (Tn). Su iniziativa dell’associazione Ristoranti Regionali-Cucina Doc, si sono potute degustare le due cucine tipiche

di Marinella Argentieri
 
15 ottobre 2014 | 18:57

Le cucine di Sardegna e Trentino a confronto in una cena ad Alghero

È un gemellaggio gastronomico quello che ha unito Alghero (Ss) e San Michele all’Adige (Tn). Su iniziativa dell’associazione Ristoranti Regionali-Cucina Doc, si sono potute degustare le due cucine tipiche

di Marinella Argentieri
15 ottobre 2014 | 18:57
 

Il gemellaggio enogastronomico tra Alghero e Trento, realizzato nei giorni scorsi nella bella cittadina del nord ovest della Sardegna, ha raggiunto gli obiettivi che si era posto: promuovere lo scambio di esperienze professionali tra gli chef chiamati a collaborare, approfondire la conoscenza dei prodotti tipici e della tradizione enogastronomica delle due regioni, porre l’attenzione della stampa quotidiana e di settore sul ruolo dell’enogastronomia regionale nell’offerta turistica del nostro Paese; finalità che da sempre animano l’attività dell’associazione Ristoranti Regionali-Cucina Doc (www.ristorantiregionali.it), che ha promosso l’iniziativa, realizzata con il contributo della Fondazione Meta di Alghero (Ss). Splendida cornice dell’evento l’Hotel Carlos V affacciato sulla Riviera del Corallo che, in autunno, regala giornate dal clima estivo e tramonti mozzafiato.

da sinistra: Giuseppe Prencipe, Giuseppe Casagrande, Bruno Merella, Mauricio Marra, Marinella Argentieri
Nella foto, da sinistra: lo chef Giuseppe Prencipe, il giornalista trentino Giuseppe Casagrande, il giornalista sardo Bruno Merella, lo chef Mauricio Marra, Marinella Argentieri.

Applausi per lo chef executive Giuseppe Prencipe del ristorante Da Pino di San Michele all’Adige (Tn) che ha presentato: insalata di porcini su cotechino di coniglio sfumato all’aceto di mele, abbinato al Muller Thurgau Lecroci dell’Azienda Agricola Zeni di San Michele all’Adige, orzotto mantecato al rosmarino e affogato di Sabbionara abbinato al Pinot nero Rosato sempre di Zeni.

Gli ospiti del convivio hanno ugualmente apprezzato le proposte dello chef executive Mauricio Marra che, per il ristorante del Emperador del Carlos V Hotel, ha approntato: rotolo di maialino con cavolo verza, purea di melanzane e patate al forno, abbinato a Cagnulari della Cantina Santa Maria la Palma e panadas di pecorino e fichi d’india con abbamele, accompagnato da Soffio di Sole Vermentino passito della stessa cantina.

La cena di gemellaggio si è aperta con la degustazione di Trentingrana, del Casolet della Val di Sole, del Fontal di Cavalese sposati ad Akenta Brut, ultimo nato della cantina Santa Maria La Palma, protagonista del progetto di affinamento nelle profondità marine dell’area protetta di Capo Caccia-Isola Piana. Gli ospiti dell’incontro hanno conosciuto le peculiarità turistiche di Alghero: il centro storico che evidenzia l’impronta catalana della città, circondata da mura a picco sul mare e arricchita da un elegante porto turistico. La Riviera del Corallo che dal centro cittadino si sviluppa per chilometri di spiagge e calette fino a Capo Caccia, custode delle Grotte di Nettuno, meraviglia geologica.

Il programma non poteva escludere appuntamenti con la gastronomia locale proposta dagli associati della Sardegna a Ristoranti Regionali-Cucina Doc, che conta iscritti in nove regioni. All’agriturismo S’ena Frisca di Tissi, nei pressi di Sassari, si è gustata l’eccellente cucina di Riccardo Piras, chef patron, che ha proposto una serie di succulenti antipasti tra i quali : crema di formaggio con scorza d’arancia e zucca, melanzane e mentuccia, fiori di zucca in pastella ripieni di ricotta mustia, sformato di patate all’elicriso, fegatini in ghisadu, seguiti da due primi piatti: fregola con le verdure e fantasia di ravioli al mirto, dall’ imprescindibile maialetto al mirto e da golose seadas.

Al ristorante la Speranza sulla litoranea Alghero Bosa, il felice incontro con le specialità di Tonino Demartis figura storica della ristorazione algherese che ha presentato un menu catalano : Jocula amb pomata, polp suffucat, allada de gatutxo, bavettas brancas amb ascampus per citare alcune delle prelibatezze degustate.

 A chiusura dei tre giorni di “educational”, la visita della cantina Santa Maria la Palma, 4 milioni di bottiglie prodotte ogni anno, in prevalenza da uve Vermentino vinificate per diverse etichette : dalla nota Aragosta, all’elegante Blu, al raffinato Papiri, all’avvolgente passito soffio di Sole fino al Brut Akenta (acronimo dell’augurio sardo a chent’annos) che sono stati degustati al ristorante Da Bruno di Fertilia. Lo chef patron Bruno Meloni, colonna della ristorazione algherese, ha proposto un menu di terra: crema di formaggio, prosciutto crudo di Desulo e olive al finocchietto selvatico, gocchetti alla Bruno, foglie di rosa alla lepre, agnello con le olive e cinghiale alla barbaricina, questi ultimi abbinati ad un superbo Cannonau Riserva.

A gennaio sarà San Michele all’Adige ad ospitare il “girone di ritorno” con Alghero e a mettere in vetrina le bellezze artistiche e naturali del trentino. Il ruolo da protagonista sarà riservato, anche per questo appuntamento, all’enogastronomia carta vincente dell’offerta turistica di entrambe le regioni autonome.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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