Il gigante buono e dormiente, il Vesuvio, che ne abbia esso contezza o meno, ha due fronti, diciamo due lati. Uno, molto famoso, guarda il mare e fa da quinta ad un paesaggio da cartolina, la cartolina del Golfo di Napoli. L’altro lato - non lo si chiami lato B - è poco conosciuto, quasi austero, ha dirimpettai i primi contrafforti irpini. Alle falde di questo versante orientale, in confidenza con la vita dei campi e con quanto ne sortisce, dopo scuole dove maestri sono stati Ducasse e Marchesi, fa cultura mediante attività di ristorazione, persona ammirevole, persona buona: Pietro Parisi, lo chef contadino.
Il suo ristorante, anche pizzeria, a Palma Campania (Na) dall’eloquente label “Era Ora” è già ben noto e riscuote il meritato successo. Ma Pietro Parisi ha colto invito che proveniva dal suo cuore e nel suo paese natale, San Gennaro Vesuviano (Na), a breve distanza dal suo ristorante, dà vita a “Le cose buone di Nannina”. Nannina è la nonna di Pietro, sua maestra in tutto, cibo e cucina inclusi.
“Le cose buone di Nannina” emana il fascino del tempo genuino delle cose genuine, quando i ritmi giusti, oggi definiti “lenti” erano in naturale sintonia con il dolce fluire delle stagioni. È la salumeria di una volta. Il servizio reso naturalmente contempla la merenda, ovvero la preparazione all’istante del pane cafone cotto a fascina all’interno del quale, più che generose le quantità, trovano spazio il prosciutto, la bresaola, il pomodoro, la trippa. Insomma a saziare gli appetiti robusti.
“Le cose buone di Nannina” apre alle 8.00 allo scopo di consentire a studenti e docenti delle scuole d’intorno di fare la prima colazione come si faceva una volta. Il latte è il Latte Nobile dell’Appennino Campano, le marmellate sono fatte con la frutta locale, prima tra esse l’albicocca vesuviana. L’offerta è di qualità elevata. Tutti i prodotti sono stati selezionati e vagliati da Pietro mai deflettendo dalla combinazione di eccellenza qualitativa insieme con l’etica della filiera di produzione e dell’origine.
Qui le conserve di pomodoro sono in vetro, fatte in zona da affidabili persone che Pietro conosce bene. Ed ancora i prodotti della Comunità di San Patrignano, la pasta di Libera Terra, il Caffè Lazzarella fatto dalla cooperativa delle detenute del carcere femminile di Pozzuoli (Na). E ancora la pasta di Gragnano Igp del Pastificio dei Campi, la pasta Gemme del Vesuvio e la pasta dai grani Senatore Cappelli provenienti dall’Alta Irpinia. Pochi tavoli per piatti cucinati con la difficile semplicità: il gateau di patate, il sartù di riso, i friarielli saltati in padella con le salsicce.
E all’ora di cena si commuta verso preparazioni curate personalmente dallo chef Pietro Parisi. Praticamente necessaria la prenotazione. I prezzi sono molto modici, nello stile e nella filosofia di Pietro che vuole rendere alla portata di tutti quanto a tutti, per definizione, dovrebbe appartenere: il tesoro della terra. Pietro Parisi eroga consulenze negli Emirati Arabi, gira il mondo. E poi torna al suo versante del suo Vesuvio, al suo paese, al suo mondo. E va bene così.
Le cose buone di Nannina
Via Ferrovia 2 - San Gennaro Vesuviano (Na)
Tel 081 18769025
Aperto tutti i giorni. La domenica solo a pranzo.