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Cotarella e l’Expo, occasione da non perdere

Per il vino e per tutto l’agroalimentare italiano l’Expo rappresenta un’occasione unica per far conoscere la nostra grande tradizione enogastronomica e quindi moltiplicare le occasioni di vendite all’estero

di Roberto Vitali
 
26 gennaio 2015 | 10:50

Cotarella e l’Expo, occasione da non perdere

Per il vino e per tutto l’agroalimentare italiano l’Expo rappresenta un’occasione unica per far conoscere la nostra grande tradizione enogastronomica e quindi moltiplicare le occasioni di vendite all’estero

di Roberto Vitali
26 gennaio 2015 | 10:50
 

Io ne ero convinto da parecchio tempo e ora leggo, in una intervista su Panorama, una grande conferma da parte di Riccardo Cotarella (nella foto), presidente degli enologi italiani, che ha dichiarato testualmente: «Noi, sul vino, siamo di gran lunga il Paese più importante del pianeta, e non solo in termini di professionalità, ma anche di produzione. Inoltre, nelle nazioni del “nuovo mondo”, Giappone compreso, enologi e attrezzature sono al 90% italiani. La leadership è dello Stivale».

Riccardo CotarellaRiccardo Cotarella, nello scorso dicembre, è stato eletto all’unanimità presidente della Union internationale des oenologues, l’Uioe, ovvero la Federazione mondiale degli enologi, che ha sede a Parigi e che storicamente è sempre stata guidata da francesi. Certamente un riconoscimento alla validità dei professionisti e dei vini italiani.

Si è sempre detto che i francesi sono superiori. Che abbiano cominciato ad abbassare la cresta? «Loro fanno sistema - spiega Cotarella - ma per il resto siamo all’avanguardia. Non a caso il ministro Martina ha fatto del vino il cuore pulsante del Padiglione Italia all’Expo: 2mila metri quadrati su due piani, a partire dal percorso emozionale sino alla biblioteca di settore più grande del mondo. Si potranno assaggiare 1.500 vini italiani e gli enologi verranno da tutto il mondo, anche perché una giornata internazionale sarà dedicata proprio alla figura dell’enologo».

Inutile aggiungere che per il vino e per tutto l’agroalimentare italiano l’Expo rappresenta un’occasione unica per far conoscere la nostra grande tradizione enogastronomica e quindi moltiplicare le occasioni di vendite all’estero. L’export dell’agroalimentare va già abbastanza bene, ma può e deve crescere, e crescere parecchio, perché così è giusto che sia.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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