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La fame notturna è una spia d'allarme Seguire la “regola delle 12 ore” aiuta

Secondo gli esperti di nutrizione, mangiare entro un arco temporale di 12 ore aiuterebbe a non ingrassare, di conseguenza la fame notturna potrebbe essere spia che c’è qualcosa che non va

 
17 gennaio 2015 | 15:58

La fame notturna è una spia d'allarme Seguire la “regola delle 12 ore” aiuta

Secondo gli esperti di nutrizione, mangiare entro un arco temporale di 12 ore aiuterebbe a non ingrassare, di conseguenza la fame notturna potrebbe essere spia che c’è qualcosa che non va

17 gennaio 2015 | 15:58
 

Svegliarsi nel cuore della notte per soddisfare un presunto vuoto allo stomaco, affidarsi a ciò che è rimasto nel frigorifero o cercare qualche snack in dispensa non solo è dannoso per la linea, ma anche per l'organismo. Gli esperti consigliano di affidarsi alla “regola delle 12 ore”, stabilendo l’arco temporale entro il quale si può mangiare, che se superato comporta nel tempo un aumento di peso. Riportiamo per intero i suggerimenti, tratti da Humanitasalute.it, di Cesare Berra, responsabile della sezione di Diabetologia in Humanitas.




Controllare il grasso con la regola delle 12 ore
Non mangiare fuoripasto, evitare spuntini notturni, limitarsi all'intervallo di 9-12 ore sembra essere un modo per controllare dall'esterno il nostro orologio biologico. Ma è davvero così?

«Cominciamo a dire che il nostro metabolismo è governato da un sistema molto complesso - spiega il dottor Cesare Berra - in cui entrano in gioco gli ormoni e sofisticati sistemi di immagazzinamento delle energie in surplus. Ad esempio, se introduciamo calorie in eccesso le sostanze energetiche in più vengono stoccate in glicogeno dalle cellule, ma oltre una certa misura sono convertite in cellule adipose». Il grasso è una riserva, troppo grasso diventa un rischio per la salute. «È esattamente quello che accade con la sindrome metabolica - continua l'esperto - un cortocircuito di obesità, ipertensione e diabete».
 
Il ruolo degli ormoni
Tornando alla ricerca americana, un motivo per credere all'influenza dell'alimentazione risiede proprio negli ormoni e nel loro ciclo. «Le nostre ghiandole - ricorda Berra - producono diversi ormoni. I più importanti per il metabolismo sono insulina e glucagone, che entrano in gioco nel controllo degli zuccheri nel sangue. Poi ci sono ormoni altrettanto importanti, come quelli tiroidei, e ormoni cosiddetti contro regolatori, come gli ormoni prodotti dai surreni che hanno un ritmo di secrezione definito circadiano, vale a dire ciclico e regolare, che non varia di giorno in giorno».

Una chiave di lettura per un metabolismo in tilt arriva da qui. «Ma possiamo anche dire di più - spiega lo specialista - e cioè che se una persona avverte fame improvvisa durante le ore notturne, nonostante un'alimentazione completa, potrebbe essere la spia di qualcosa che non va. Se si tratta di uno strappo “una tantum” il consiglio è quello di non preoccuparsi, ma se il comportamento incontrollato dura più tempo sono molti i fattori, dallo stress a veri stati d'ansia, che possono esserne la causa e che andrebbero riferiti al proprio medico curante o a uno specialista».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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