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Rolfi, assessore all'Agricoltura lombarda «Lotta alla contraffazione, una priorità»

Fabio Rolfi, 40 anni, leghista, è il nuovo assessore regionale all'Agricoltura, cibo-alimentazione e sistemi verdi della nuova giunta capitanata dal governatore Attilio Fontana. Prende il posto del mantovano Gianni Fava. In passato ha già ricoperto ruoli di vertice: è stato presidente della commissione regionale Sanità.

di Renato Andreolassi
20 aprile 2018 | 15:37
Rolfi, assessore all'Agricoltura lombarda 
«Lotta alla contraffazione, una priorità»
Rolfi, assessore all'Agricoltura lombarda 
«Lotta alla contraffazione, una priorità»

Rolfi, assessore all'Agricoltura lombarda «Lotta alla contraffazione, una priorità»

Fabio Rolfi, 40 anni, leghista, è il nuovo assessore regionale all'Agricoltura, cibo-alimentazione e sistemi verdi della nuova giunta capitanata dal governatore Attilio Fontana. Prende il posto del mantovano Gianni Fava. In passato ha già ricoperto ruoli di vertice: è stato presidente della commissione regionale Sanità.

di Renato Andreolassi
20 aprile 2018 | 15:37
 

Fabio Rolfi, 40 anni, leghista, è il nuovo assessore regionale all'Agricoltura, cibo-alimentazione e sistemi verdi della nuova giunta capitanata dal governatore Attilio Fontana. Prende il posto del mantovano Gianni Fava. In passato ha già ricoperto ruoli di vertice: è stato presidente della commissione regionale Sanità.

Ma quello che conta in funzione di questo nuovo ruolo è che proviene da una terra dove si produce latte, formaggi e vini da primato italiano: Brescia. Il presidente Fontana quattro giorni dopo le elezioni a Brescia, all'assemblea della Coldiretti - con a fianco Fabio Rolfi - annunciò l'istituzione di un assessorato non solo all'agricoltura ma anche al cibo e all'alimentazione. Parola mantenuta.

Fabio Rolfi (Rolfi, assessore all'Agricoltura lombarda «Lotta alla contraffazione, una priorità»)
Fabio Rolfi

Nel programma di insediamento presentato in aula il 10 aprile, Fontana ha parlato di contrasto ai «fenomeni di contraffazione e imitazione in campo alimentare, fondi Pac, tutela della filiera agro alimentare e della protezione e incremento dei sistemi verdi». Affrontiamo questi argomenti e non solo, nell'intervista che segue, con il neo assessore Rolfi.

Assessore Rolfi, questo è un assessorato importante.
La filiera del cibo va dalla terra alla tavola, quindi anche l'agricoltore va tutelato valorizzando tutto il ciclo della produzione. Il cibo deve essere inteso in tutto il suo percorso anche come promozione turistica. Un territorio è anche una esperienza gastronomica. In questi giorni al salone del mobile di Milano non vi sono solo le eccellenze del settore ma anche, nel “fuori salone'', cibi e vini lombardi. È il segno di una agricoltura legata sempre più al food e al territorio.

E i controlli per la tutela dei prodotti?
Dobbiamo potenziare i controlli soprattutto sui prodotti stranieri che entrano in Italia. Fondamentale tutelare i nostri prodotti dagli alimenti contraffatti, il mercato ne è pieno. Difendere il valore della produzione è essenziale perché vi è collegata anche la redditività dei coltivatori. Il nostro imperativo è difendere le Dop anche nei campi e contrastare il falso made in Italy dando grande valore alle materie prime.

Siamo reduci dal Vinitaly, dove ci sono state alcune criticità. Quale è il suo punto di vista?
Confermo. Sotto il profilo organizzativo ci sono stati vari problemi che ho vissuto anch'io nonostante il grande impegno del comune di Verona, come la viabilità e i parcheggi. La questione della logistica va risolta. Detto questo devo anche confermare che il padiglione della Lombardia ha riscosso un grande successo. Nelle prossime settimane riunirò tutti i produttori per capire se il padiglione è sufficiente o serve farne uno più ampio. In alcune aree gli spazi erano veramente angusti. L'interesse per i nostri vini è stato notevole adesso bisogna ragionare sul futuro e ampliare la struttura espositiva. Molti produttori sono ancora fuori. Vi è grande attenzione, da parte degli stranieri, per la nostre cantine. Una bottiglia promuove un territorio ma rappresenta anche grandi potenzialità turistiche.

(Rolfi, assessore all'Agricoltura lombarda «Lotta alla contraffazione, una priorità»)

Lei è anche responsabile dei parchi: come intende muoversi in questo campo?
Il sistema delle foreste, boschi, riserve e parchi è fondamentale. L'80% del nostro territorio è coperto da parchi agricoli; ora dobbiamo far convivere l'agricoltura intensiva con queste realtà. Continueremo a tutelare i boschi non solo per un aspetto romantico ma perché la filiera bosco-legna garantisce a chi vive in montagna una buona fonte di reddito. Insomma grande attenzione al verde e alle foreste di Lombardia che sono una ricchezza e una risorsa e mantengono i territori di montagna.

L'Assessore si sofferma anche sulle due delibere assunte di recente riguardanti la caccia e i finanziamenti ai consorzi irrigui. Cosa vede nel futuro dell'agricoltura e dell'alimentazione di casa nostra?
Obiettivo primario: sburocratizzare e semplificare il sistema. Il mio motto è: meno burocrazia, meno carte. Gli agricoltori devono stare nei campi e nelle stalle non perdere tempo a rincorrere i funzionari regionali e provinciali. E per quanto riguarda I prodotti mi impegno affinché negli ospedali e nelle mense scolastiche si utilizzi il meglio della nostra agricoltura. Che si mangino le formaggelle e i latticini della Valcamonica e della Val di Scalve, il riso pavese, gli ortaggi della pianura Padana, il latte delle nostre stalle. Farò in modo che nei capitolati degli enti pubblici dove abbiamo diretta competenza, Ats e strutture ospedaliere ad esempio, trovino assolutamente spazio ed entrino anche i prodotti di casa nostra. È una battaglia difficile, ma giusta.

Rolfi interviene anche a sostegno del marchio biologico italiano a seguito della decisione dell'Ue sull'etichettatura. Strasburgo ha infatti dato il via libera nel mercato europeo ad alimenti certificati come “bio”, ma contaminati da prodotti chimici fitosanitari cancellando così i decreti sui prodotti d'origine. «Grazie a queste follie - ha rimarcato il responsabile lombardo dell'agricoltura - avremo sulle nostre tavole alimenti spacciati come bio ma che non lo sono, e cibi che sembrano italiani, ma prodotti con materie prime provenienti da chissà dove. Una decisione inaccettabile. Fortunatamente gli eurodeputati italiani hanno votato contro. Ora faccio appello alle forze politiche nazionali affinché il tema venga portato all'attenzione dell'opinione pubblica e si arrivi all'istituzione del “Marchio biologico nazionale”.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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