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Destinazione congressuale La ristorazione fa la differenza

Nell’ambito della gestione alberghiera il turismo congressuale rappresenta un mercato di notevole rilevanza. Ma bisogna saperlo gestire in modo accurato, valorizzandone ogni aspetto. Tra questi, di primaria importanza e non sempre inserito nella fascia alta della graduatoria delle priorità, il servizio di ristorazione.

07 luglio 2018 | 09:29
Destinazione congressuale 
La ristorazione fa la differenza
Destinazione congressuale 
La ristorazione fa la differenza

Destinazione congressuale La ristorazione fa la differenza

Nell’ambito della gestione alberghiera il turismo congressuale rappresenta un mercato di notevole rilevanza. Ma bisogna saperlo gestire in modo accurato, valorizzandone ogni aspetto. Tra questi, di primaria importanza e non sempre inserito nella fascia alta della graduatoria delle priorità, il servizio di ristorazione.

07 luglio 2018 | 09:29
 

Nell’ambito della gestione alberghiera il turismo congressuale rappresenta un mercato di notevole rilevanza. Ma bisogna saperlo gestire in modo accurato, valorizzandone ogni aspetto. Tra questi, di primaria importanza e non sempre inserito nella fascia alta della graduatoria delle priorità, il servizio di ristorazione.

Non valutarlo con attenzione e nei dettagli rappresenta un errore di fondo, invalidante. Il successo di una destinazione congressuale è infatti strettamente legato alla qualità del servizio di ristorazione erogato.

(Destinazione congressuale La ristorazione fa la differenza)

Certo, disporre di sale meeting con una tecnologia avanzata è un asso nella manica, come aiuta avere sale dotate di illuminazione naturale, ma se si mangia male o non si ha un ristorante anche di riferimento si è tagliati fuori in automatico da una determinante e consistente voce di business. Eppure il mercato congressuale, al pasto veicolato (preparato e consegnato dall’esterno), per quanto di qualità, non ha mai dato troppa importanza. Le sale meeting, va sottolineato, aiutano la struttura a raggiungere migliori performance globali. È questo il punto di partenza. Se non si ha chiaro l'orizzonte entro cui ci si deve muovere ogni sforzo sarà vano.

Per quanto riguarda la ristorazione il quadro è chiaro e definito. Si conosce il numero degli ospiti, a che ora preferiscono mettersi a tavola, cosa mangiano e bevono, quanto pagano e chi sono. Un profilo dettagliato, ma non sempre fila tutto liscio. Occorre perciò prepararsi e analizzare cosa si sta andando ad affrontare. Bisogna avere un metodo. Le problematiche da affrontare sono numerose e diverse. Si possono dividere in due macro-aree: aspetti pre-arrivo e aspetti live, con gli ospiti già alloggiati.

Gli elementi che vanno definiti e impostati in anticipo, prima dell'arrivo dei partecipanti al meeting, riguardano:
  • Tipo di servizio
  • Numero dei partecipanti
  • Provenienza, età, livello culturale
  • Motivo dell'incontro
  • Menu, che deve essere equilibrato, invitante e adatto ai gusti di tutti
  • Prezzo rapportato al budget
  • Allestimento e cura del servizio
  • Qualità dell’offerta gastronomica
Vanno poi saputi gestire i cosiddetti aspetti live, quando gli ospiti sono già nella struttura:
  • Modifica negli orari dei servizi previsti
  • Numeri diversi da quelli confermati
  • Menu non adatto alla clientela (cosa che purtroppo succede di frequente quando ci si rivolge a un terzo organizzatore)
  • Segnaletica chiara se sono in programma diversi eventi in hotel
  • Adeguato numero di addetti in servizio

Insomma, per gestire il tutto c'è da impazzire e da parlarne per settimane. Un’organizzazione che va dal lavapiatti alla lavanderia, passando per il cuoco e le esigenze della clientela. Come uscirne vivi? Semplicemente impostando un metodo efficace.

Innanzitutto vanno studiati i menu informandosi su come li hanno articolati i competitor nazionali di prossimità. Un’analisi che permette di capire come ci si è strutturati. Una solida base di partenza per capire se si può proporre qualcosa di diverso, che riesca a caratterizzare l’offerta. E se si è elaborata l’idea giusta, bisogna essere certi che abbia un costo sostenibile. L’offerta deve essere "dedicata": proposte diverse per budget e mercati differenti. Non va dimenticato, inoltre, di fornire informazioni dettagliate anche sugli ingredienti utilizzati e di avere a disposizione le schede tecniche dei singoli piatti. Un "piano B", per ritardi e richieste di modifiche, deve essere sempre nel cassetto.

Vanno poi organizzati al meglio i flussi dei partecipanti per permettere un buon servizio senza code e minimizzando gli incroci fortuiti tra clienti e camerieri mentre allestiscono e sbarazzano la sala. È importante anche considerare il rapporto clienti-camerieri e il tipo di servizio e provare diversi set up della tavola e del buffet. Ma la regola numero uno rimane sempre la stessa: pensare con gli occhi del cliente e fare più di quello che l'ospite si aspetta sulla base di un servizio e di un'ospitalità impeccabili. Basta poco. Due esempi colti di recente. In un hotel business di una cittadina della Romagna è stato preparato nella meeting room un vassoio di biscotti disposti a comporre le iniziali del committente. In un'altra struttura, in Abruzzo, sul carrello allestito per il coffee break, a disposizione degli ospiti anche un estrattore con una invitante cassetta di frutta e verdure.

Fonte: Hotel Managers - Organo ufficiale Ada Italia (primavera 2018)

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