Gli italiani continuano ad andare in vacanza, ma sono sempre più attenti al portafogli. Quest’anno la spesa media sarà di 744 euro facendo così registrare un calo del 7% rispetto all’anno scorso. Tra i motivi del risparmio, le prenotazioni online e una diminuzione dei giorni di permanenza fuori casa.
A dirlo è un’analisi Coldiretti/Ixè dalla quale si evidenzia che più di un terzo dei 38,5 milioni di italiani in viaggio (36%) resterà comunque al di sotto dei 500 euro di spesa, il 33% tra i 500 ed i mille euro, il 16 % tra i mille ed i 2mila euro mentre percentuali più ridotte supereranno questo limite. Il 32% dei vacanzieri hanno prenotato da soli sui siti web delle strutture recettive, mentre il 17% si è affidato a siti specializzati lasciandosi guidare anche dai giudizi degli altri ospiti.
Gli italiani rimarranno nelle località turistiche 11,3 giornate, il 55% lo fa in agosto e rimane in Italia che è scelta come meta dal 88% degli italiani. Oltre un terzo del budget della vacanza è destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche. Un importo che supera quello per l’alloggio con il 34% dei vacanzieri che consuma pasti principalmente al ristorante durante la vacanza, il 9% in agriturismi, l’8% in pizzeria, ma più di uno su quattro (il 26%) mangia a casa anche se non manca chi sceglie paninoteche, fast food, cibi di strada e pranzi al sacco.
Il 60% degli italiani in viaggio ha scelto di alloggiare in case di proprietà, di parenti e amici o in affitto ma nella classifica delle preferenze ci sono nell’ordine anche alberghi, bed and breakfast, villaggi turistici e gli agriturismi che fanno segnare un aumento rispetto allo scorso anno anche grazie alla qualificazione e diversificazione dell’offerta ma anche all’ottimo rapporto tra prezzi/qualità.
Indipendentemente dalle scelte è diventato immancabile il souvenir alimentare delle vacanze che acquistano il 42% dei turisti. «L’Italia - afferma il presidente della Coldiretti
Roberto Moncalvo - è il solo Paese al mondo che può contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare che peraltro ha contribuito a mantenere nel tempo un territorio con paesaggi di una bellezza unica. Il buon cibo insieme al turismo e alla cultura rappresentano le leve strategiche determinanti per tornare a crescere puntando sulle specificità di un modello produttivo unico che si è sviluppato e ha vinto puntando sui valori dell’identità, della biodiversità e del legame territoriale».