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Italiani popolo di salutisti Il 36% si affida al medico per la dieta

Il menu ora lo prepara il medico. Certo, deve essere gustoso, ma prima di tutto deve essere salutare e in linea con i dettami dell’alimentazione corretta. È il pensiero del 36% degli italiani secondo i dati Ref Ricerche. Una tendenza in atto già da tempo che ora diventa più concreta e dimostrata.

07 settembre 2018 | 11:17
Italiani popolo di salutisti 
Il 36% si affida al medico per la dieta
Italiani popolo di salutisti 
Il 36% si affida al medico per la dieta

Italiani popolo di salutisti Il 36% si affida al medico per la dieta

Il menu ora lo prepara il medico. Certo, deve essere gustoso, ma prima di tutto deve essere salutare e in linea con i dettami dell’alimentazione corretta. È il pensiero del 36% degli italiani secondo i dati Ref Ricerche. Una tendenza in atto già da tempo che ora diventa più concreta e dimostrata.

07 settembre 2018 | 11:17
 

Il menu ora lo prepara il medico. Certo, deve essere gustoso, ma prima di tutto deve essere salutare e in linea con i dettami dell’alimentazione corretta. È il pensiero del 36% degli italiani secondo i dati Ref Ricerche. Una tendenza in atto già da tempo che ora diventa più concreta e dimostrata.

Il mondo del cibo e della ristorazione dunque sta vivendo una nuova fase. Dopo gli influssi americani che ci avevano assalito negli anni ’90 (e di cui restano ancora alcune scorie) e dopo il boom dell’interesse per i piatti gourmet non più esclusivi, ma di dominio pubblico, ora gli italiani si sono riscoperti salutisti.

(Italiani popolo di salutisti Il 36% si affida al medico per la dieta)

Di più, è stato “scoperto” il valore “farmaceutico” degli alimenti con effetti rilevanti sulle scelte dei prodotti che vengono messi nel carrello. Il “cibo salutistico” vale circa il 10% degli acquisti e aumenta il doppio del mercato con casi eclatanti come i semi di zucca le cui vendite in valore sono cresciute nell’ultimo anno del 28%, o il farro con +16% o le mandorle che mettono a segno un +15%, o la farina di riso (+8%) secondo elaborazioni sul rapporto 2018 di Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy.

Una domanda che ha trainato la riscoperta dei superfood della nonna con proprietà salutistiche riconosciute dalla tradizione popolare ed oggi certificate anche dalla scienza. Dalla cipolla rossa di Cavasso Nuovo, dal Veneto, un toccasana contro lo stress e l’ipertensione a causa di una vita sempre più frenetica, ma che aiuta anche a ridurre il colesterolo. Dai campi emiliano-romagnoli arrivano invece i meloni banana, che sono antiossidanti ma che, grazie al contenuto di calcio, fosforo e potassio, aiutano contro l’osteoporosi e le malattie cardiovascolari.

Le giuggiole sono particolarmente utili per chi soffre di pressione alta o di malattie alle vie respiratorie ma anche per combattere l’insonnia, gli stati di ansia e le palpitazioni. Anche l’azzeruolo, albero simile al biancospino, possiede preziose proprietà medicinali, con i frutti che sono ottimi ricostituenti e tonici mentre i fiori sono indicati nella cura delle arteriosclerosi e contro l’ipertensione. Le mele e le pere cotogne, ricche di pectina aiutano a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo e glicemia nel sangue, mentre le pere volpine limitano l’assorbimento di grassi e colesterolo.

(Italiani popolo di salutisti Il 36% si affida al medico per la dieta)

Il corbezzolo, poi, è ricco di tannini dal noto effetto antiossidante, essenziale per combattere l’azione del tempo e i radicali liberi. In Sardegna è stata recuperata “sa” pompia, sorta di cedro dalla buccia spessa e ruvida usato nella preparazione di dolci e liquori, ma dal quale si ricavano anche oli essenziali che curano tosse e raffreddore e aiutano anche l’intestino.

Insomma, disponiamo di un patrimonio che in modo del tutto naturale aiuta il benessere e l’ambiente e risponde alla domanda del wellness a tavola in maniera più salutare rispetto a cibi diventati di gran moda in Italia come ad esempio la curcuma originaria dell’India o le bacche di goji, i fagioli azuchi e lo zenzero che vengono in gran parte dalla Cina, o la frutta secca dalla Turchia, sui quali pesa però la presenza di residui di pesticidi, aflatossine e micotossine come segnalato dal sistema di allerta europeo Rassf, tanto che i tre paesi sono nella top five del maggior numero di allarmi sanitari.
 
Ma i supercibi della nonna 100% made in Italy sono un’alternativa naturale anche ai cosiddetti Novel Food, gli integratori alimentari prodotti nel laboratori industriali che hanno ottenuto il via libera della Ue per l’ingresso sul mercato con l’approvazione del nuovo Regolamento di Esecuzione della Commissione che ha aggiornato l'elenco dei nuovi alimenti, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Ue lo scorso 24 luglio 2018.

Si tratta di una lunga lista di prodotti, molti provenienti anche da paesi Extra Ue, che va dall’Olio di Calanus finmarchicus, un crostaceo del mare Atlantico, al cromo picolinato, un composto chimico, dalla citicolina che è uno psicostimolante/nootropico, al preparato di destrano prodotto da Leuconostoc mesenteroides, un batterio, fino alla gomma di Guar, ricavata da piante che si coltivano in India e Pakistan e all’estratto miceliale del fungo orientale Shiitake, oltre al pane trattato con raggi UV.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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