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Crisanti: Le zone rosse funzionano; per le gialle serve attenzione

«Da queste misure abbiamo imparato che le zone rosse funzionano, mentre le zone gialle funzionano meno bene». L'ultimo bollettino intanto parla di 18.020 nuovi contagi e 414 vittime.

 
07 gennaio 2021 | 11:44

Crisanti: Le zone rosse funzionano; per le gialle serve attenzione

«Da queste misure abbiamo imparato che le zone rosse funzionano, mentre le zone gialle funzionano meno bene». L'ultimo bollettino intanto parla di 18.020 nuovi contagi e 414 vittime.

07 gennaio 2021 | 11:44
 

«Da queste misure abbiamo imparato che le zone rosse funzionano, mentre le zone gialle funzionano meno bene, specialmente se la zona gialla applica misure di sorveglianza e contenimento sbagliate, come ad esempio il Veneto». A dirlo, a Buongiorno, su SkyTG24, Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia dell’Università di Padova, parlando delle misure di contrasto e contenimento dell'emergenza Covid-19.

Misure che ancora non riescono a dare risposte certe se si considera che l'ultimo bollettino parla di 18.020 casi e 414 decessi nelle ultime 24 ore. Il tasso di positività risale al 14,8%, tre punti e mezzo in più di mercoledì quando era all'11,3%. Preoccupa anche un altro dato, quello secondo cui nove regioni registrano terapie intensive oltre la soglia di allerta. Dopo i progressi delle scorse settimane, torna a aumentare il numero di regioni che supera la soglia d'allerta per i posti occupati da pazienti Covid in terapia intensiva: la media nazionale si attesta infatti al 30%, ma a superare questa soglia sono 9 regioni, ovvero 3 in più in una settimana. Cresce anche il numero delle regioni che superano la soglia d'allerta del 40% dei posti nei reparti ospedalieri: sono anche in questo caso 9, una in più rispetto a una settimana fa. Lo mostrano i dati dell'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) relativi al 6 gennaio.

Andrea Crisanti. Fonte: La Repubblica - Crisanti: Le zone rosse funzionano per le gialle serve attenzione

Andrea Crisanti. Fonte: La Repubblica


Modello Veneto poco attendibile
Crisanti alla luce dello scenario attuale entra nel merito della questione citando casi specifici. «Il Veneto - ha aggiunto - è rimasto zona gialla e questo è stato considerato come una specie di premio, una medaglia, un lustrino con cui dimostrare che si era bravi. Sono state applicate misure di sorveglianza basate sui tamponi rapidi, che di fatto non sono adatti a questo scopo, e hanno permesso che la maggior parte delle Rsa del Veneto si infettassero. Per proteggere comunità come anziani e ospedali non si possono utilizzare test rapidi, che hanno una sensibilità del 30%, ogni dieci positivi ne mancano tre. Una volta che una persona infetta entra dentro fa una strage».

Dibattito sui 21 parametri che colorano le regioni
Quanto ai 21 parametri utilizzati per definire il "colore" delle diverse aree del Paese, «dovrebbero essere cambiati, ci sono segni che questo accadrà. Verrà dato molto più peso al numero dei casi giornalieri e al valore dell’Rt» ha detto Crisanti. «I ventuno parametri - ha spiegato - dobbiamo immaginarli come una specie di catena che intrappola il virus: la forza di questa catena è determinata dalla forza dell’anello più debole. Se i posti in terapia intensiva e in ospedale hanno un peso importante, creano un effetto paradosso. Più posti in ospedale permettono al virus di circolare».

Grave non sapere come si comporta il virus nelle scuole
Poi la didattica. «Si riaprono di nuovo le scuole al buio - ha sottolineato Crisanti - credo sia inaccettabile che dopo quattro mesi dall’implementazione delle misure di contenimento ancora non abbiamo dei dati per capire se hanno funzionato o meno».
Se possiamo permetterci o meno la riapertura delle scuole «la cosa più grave è che nessuno lo sa - ha detto - con questi provvedimenti forse abbiamo raggiunto un certo equilibrio tra la capacità del virus di trasmettersi e quella delle nostre attività di contenerlo. Ora noi questo equilibrio lo perturbiamo, permettiamo nuove opportunità al virus per trasmettersi con scuole, assembramento sui trasporti, assembramenti fuori alle scuole. Io prenderei un distretto scolastico in ogni zona, gialla, arancione o rossa, e aspetterei 20 giorni per vedere quello che succede. Aprirei le scuole in una provincia per vedere se queste misure funzionano, perché così abbiamo dei numeri. In queste aree farei test rapidi a tappeto per capire se il virus si trasmette. In questo modo avremmo dei numeri per capire cosa dobbiamo fare».

Cosa sta succedendo nel mondo
Intanto a Tokyo torna lo stato di emergenza: in Germania ci sono ancora oltre mille morti in 24 ore e in Usa è record di 3.865 decessi in 24 ore. In Russia, superate le 60mila vittime.

Il governo giapponese ha deciso l'introduzione di uno stato d'emergenza di un mese per la capitale Tokyo e tre prefetture adiacenti: la decisione segue l'allarmante aumento dei contagi di coronavirus nelle ultime settimane. Lo ha reso noto il premier Yoshihide Suga nel corso di una conferenza stampa, alla luce dei continui aggiornamenti dei record giornalieri, che hanno portato la metropoli a sfiorare quota 70mila infezioni; poco meno di un terzo del totale nazionale.

Gli Stati Uniti hanno registrato un record di 3.865 decessi provocati dal coronavirus nelle ultime 24 ore: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University. Allo stesso tempo, i nuovi casi sono stati 253.145. I dati portano il bilancio complessivo dei contagi a quota 21.299.340 e quello dei morti a quota 361.123. Finora nel Paese sono state distribuite almeno 17.288.950 dosi di vaccino e almeno 5.306.797 sono state amministrate.

Il Robert Koch Institut ha segnalato 26.391 nuovi contagi e 1.070 nuovi decessi in 24 ore in Germania, nel bollettino quotidiano sul Coronvairus. Il record di vittime era stato registrato il 30 dicembre, con 1.129 morti. In Germania, il 5 gennaio, è stato deciso il prolungamento del lockdown duro, fino alla fine del mese. Il nuovo aumento dei numeri delle infezioni da Covid, dopo il calo visto nel corso delle vacanze di Natale, potrebbe dipendere dal rallentamento dell'attività dei laboratori, ribadiscono gli esperti, che ritengono ancora difficile valutare i dati. L'incidenza sui sette giorni per 100 mila abitanti è calata invece a 121,8 contagi, dal record di 197,6, rilevato il 22 dicembre scorso.

I casi di coronavirus in Russia sono aumentati di 23.541 nelle ultime 24 ore per un totale di 3.332.142 infezioni. Lo ha detto il centro di crisi anti-coronavirus. Il tasso di crescita medio negli ultimi tre giorni non ha superato lo 0,7%, nota la Tass. I morti sono stati invece 506 per un totale di 60.457 vittime.

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