Alessandro Pitanti è il vincitore italiano della Roots Cocktail Competition

21 settembre 2016 | 14:59
di Carmine Lamorte
L’hotel Diana Majestic di Milano è stato il palcoscenico della finale italiana Finest Roots Cocktail Competition, che ha visto trionfare Alessandro Pitanti (nella foto), della Sky Lounge 67 dell’Hotel Principe di Piemonte di Forte dei Marmi (Lu). Secondo posto per Luca Granero, dell’Hasu Lounge di Alba (Cn), seguito da Eleonora Sasso, della Zanzara di Roma, terza classificata. Alessandro Pitanti si è aggiudicato l’invito all’Athens Bar show, in programma l’8 e il 9 novembre, a cui però parteciperà la terza classificata Eleonora Sasso (i primi due classificati saranno impegnati in aventi già concordati). Luca Granero ha ricevuto una valigetta personalizzata Roots, mentre Eleonora Sasso un Parisienne personalizzato Roots.


Nikolas Smyrlakis (fondatore di Roots), Alessandro Pitanti e Marina Del Puppo direttore commerciale di Rossi e Rossi

I primi tre classificati sono stati selezionati su un totale di 12 finalisti, già vincitori della selezione nazionale, scelti tra le 95 ricette arrivate da tutta Italia dalla direzione di Roots Finest Spirits e dalla direzione di Rossi e Rossi. Una decisione molto sofferta e difficile in quanto le ricette erano tutte di altissimo valore cosi come la professionalità di chi le inviava.

La black room dell’Hotel Diana Majestic, luogo molto alla moda della movida milanese, vedeva passare uno dopo l’altro i 12 concorrenti, i quali sotto l’attento sguardo dei giudici, hanno spiegato le loro radici professionali , il locale dove lavorano e la loro ricetta, a cui i giudici hanno badato in modo assoluto valutandone profumo, aroma, persistenza al palato e gusto oltre alla presentazione e alla tecnica di esecuzione. I 4 giudici erano: Umberto Caselli presidente onorario di Abi Professional e Iba (International bartender association), Gianmario Artosi bar manager Milan Marriott Hotel di Milano, Mattia Pastori bar manager Damasceglere cocktail bar di Milano, Gabriele Manfredi Capo barman presso Oriole di Londra e Roots Brand Ambassador.



20 i punti a disposizione di ogni giudice, 80 per ogni concorrente, suddivisi tra:
  • Presentazione della ricetta, capacità di comunicazione espositiva (da 2 a 4 punti);
  • Valutazione della ricetta, impressioni visive aspetto (da 1 a 3 punti);
  • Profumo ed intensità le sensazioni suscitate all’olfatto (da 1 a 3 punti);
  • Aroma e gusto le sensazioni suscitate al palato (da 3 a 6 punti);
  • Intensità e persistenza al palatole sensazioni suscitate al retrogusto (da 1 a 2 punti);
  • Valutazione delle radici professionali (da 0,5 a 2 punti).
 
I 12 partecipanti

foto: Maxifoto

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