Nicola Batavia, dall'eleganza del Birichin all'innovativa semplicità del The Egg

22 dicembre 2016 | 18:06
di Piera Genta
«L’uovo mi rappresenta, è il mio ingrediente preferito, dalla forma perfetta e simboleggia il futuro. The Egg è la mia ultima creazione, il compendio della mia filosofia di vita»: queste le parole di Nicola Batavia.


Nicola Batavia

Aperto nel 2014 all’interno de ‘l Birichin, storico riferimento della ristorazione torinese, o meglio nato dalla ristrutturazione della ormai poco utilizzata sala dei sigari, il nome trae ispirazione dall’arrivo di suo figlio Vittorio ed il logo rappresenta un momento della nuova vita. Tutto il locale, dall'estetica alla proposta del menu, richiama l'uovo e la sua semplicità, ed evidenzia anche quello che è, da sempre, uno dei piatti simbolo dello chef olimpico, conosciuto e riprodotto migliaia di volte, l'Uovo in camicia su tortino di patate con fonduta, nocciole e cacao. Una ricetta inserita in tutte le inaugurazioni ufficiali che hanno segnato in qualche modo la sua carriera.

Un format che si adatta a molte circostanze: a luglio 2015 The Egg si è spostato all’Expo di Milano, all’interno del padiglione delle biodiversità per rappresentare il Piemonte. A maggio 2016, The Egg ha inaugurato la seconda sede a Venezia all’ultimo piano di Palazzo Dandolo, il prestigioso edificio che ospita l’Hotel Danieli, in Riva degli Schiavoni a due passi da Piazza San Marco, nel cuore di Venezia. Non una replica di quello a Torino, ma una versione su misura.


Cotechino, polipo, stracciatella, rosa canina, crema d'uovo, ravanello cotto nell'aceto di lamponi e polvere di barbabietola essicata

Colori caldi alle pareti, cucina a vista, anzi due cucine quella de ‘l Birichin ed una proprio nella sala, un locale pratico da gestire, un menu composto da alcuni sfiziosi cicchetti, importati dalla tradizione dei bacari veneziani, vere delizie diventate un must come l’uovo di quaglia al tegamino con spinaci e liquirizia e alcuni piatti di portata preparati con materie prime di altissima qualità, a prezzi accessibili. La carta dei vini e quella dei dessert in comune con quella de ‘l Birichin.

The Egg è soprattutto un incubatore di novità, un luogo di aggregazione, uno spazio multifunzionale utilizzabile come scuola di cucina che si trasforma, se necessario, in luogo d’incontro per aziende e produttori, sede di mostre d’arte. Una proposta inedita, “Essere tu lo chef”, una sorta di cena autogestita che consente di accogliere nel locale i propri ospiti e di cucinare per loro, con una intera parete di elettrodomestici a disposizione.



Il servizio è valido per un minimo di 8 fino a un massimo di 25 persone. E non basta, si può avere uno chef che ti aiuta in cucina, Nicola compreso. È sufficiente contattare la direzione per conoscere disponibilità e costi. A The Egg non si pagano né coperto né caffè, che sono compresi nel costo delle bevande di cui ci si serve da soli direttamente dal frigo in sala. Il menu, pensato per un costo medio di 25 euro, è un insieme di cucina mediterranea dall'accento piemontese.

‘l Birichin di Torino, la vera casa di Nicola, nato nel 1993, è un luogo elegante, accogliente con stile contemporaneo ma familiare dove poter degustare una cucina di alta qualità modellata dalle idee innovative di Nicola. Fondamentale la figura di mamma Maria che ogni giorno prepara pasta, pane e grissini, vere golosità. Celebre il suo tonnato, la classica ricetta del vitello tonnato piemontese che dal 2006 ogni anno viene presentata in una versione diversa. Nel menu preparato per il cenone di fine anno troviamo una interpretazione inedita per il cotechino che non dimentica l’uovo, cotechino, polipo, stracciatella, rosa canina crema d'uovo, ravanello cotto nell'aceto di lamponi e polvere di barbabietola essicata.



Due locali, The Egg e ‘l Birichin che si integrano perfettamente con un comune denominatore, il talento, ma soprattutto la passione che porta Nicola ad innovarsi, creare, cucinare condita da un pizzico di fortuna.

Nicola Batavia, un entusiasta, eclettico e versatile, ma solido nella sua preparazione professionale e nella visione del futuro. Si è conquistato il titolo di Chef olimpico per le sue esperienze a Casa Nike alle Olimpiadi di Torino 2006, Pechino 2008 e Londra 2012. Ama i viaggi dove va a scoprire ingredienti inconsueti da proporre nella sua cucina; ama l’arte e ogni mese alle pareti de ‘l Birichin trovano spazio realizzazioni artistiche di diversi artisti. Ed inutile dirlo, ama cucinare.

Per informazioni: www.birichin.it

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