#Beremeglio, a Padova la fase pilota del progetto per barman e ristoratori
19 maggio 2016 | 14:41
Sta per concludersi la fase pilota del progetto #beremeglio, la “sfida” per un consumo di bevande alcoliche di qualità, lanciata da Fipe - Federazione italiana pubblici esercizi e Federvini. La fase pilota è in svolgimento sul territorio padovano, grazie anche alla collaborazione dell’Associazione provinciale pubblici esercizi (Appe) di Padova.
Il “patto” siglato dalle associazioni per il consumo responsabile dei prodotti alcolici vuole promuovere baristi e ristoratori come primari promotori della cultura del bere bene e responsabilmente. Per questo Fipe e Federvini si stanno impegnando in un programma di formazione professionale, che vede 20 corsi di formazione sul territorio con oltre 600 addetti coinvolti e un manuale articolato da poter consultare in ogni momento.
«Gli esercenti di Padova - ha dichiarato Marcello Fiore, direttore generale di Fipe - ora sanno quindi distinguere quando un cliente ha bevuto troppo e sanno come rispondere qualora volesse consumare altre bevande alcoliche, o anche utilizzare il linguaggio del corpo nel modo migliore e non solo quello verbale qualora un cliente sia alterato. Conclusa questa prima fase sperimentale, il progetto verrà presentato al ministero della Salute con l'obiettivo di proporlo su scala nazionale».
Il “patto” siglato dalle associazioni per il consumo responsabile dei prodotti alcolici vuole promuovere baristi e ristoratori come primari promotori della cultura del bere bene e responsabilmente. Per questo Fipe e Federvini si stanno impegnando in un programma di formazione professionale, che vede 20 corsi di formazione sul territorio con oltre 600 addetti coinvolti e un manuale articolato da poter consultare in ogni momento.
«Gli esercenti di Padova - ha dichiarato Marcello Fiore, direttore generale di Fipe - ora sanno quindi distinguere quando un cliente ha bevuto troppo e sanno come rispondere qualora volesse consumare altre bevande alcoliche, o anche utilizzare il linguaggio del corpo nel modo migliore e non solo quello verbale qualora un cliente sia alterato. Conclusa questa prima fase sperimentale, il progetto verrà presentato al ministero della Salute con l'obiettivo di proporlo su scala nazionale».
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