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Extravergine Schinosa made in Puglia Un carico di salutari polifenoli

di Gianni Paternò
 
14 febbraio 2019 | 12:13

Extravergine Schinosa made in Puglia Un carico di salutari polifenoli

di Gianni Paternò
14 febbraio 2019 | 12:13
 

L’azienda Schinosa nasce nel 1647, dalla nonna Maria De Luca di Roseto Tupputi Schinosa, è arrivata alle sorelle Maria Francesca e Ludovica Di Martino. 300 ettari tra cereali, leguminose, ortaggi, pomodori e 176 ad ulivi.

I primi sorgono nel foggiano, gli altri a Trani e di questi 160 ettari sono coltivati a Coratina, la cultivar tipica della Puglia, la maggior parte alberi centenari a sesto 10 x 10 in mezzo al quale ne sono stati piantati altri recentemente. Inoltre sono presenti 9 ha di Peranzana, 6 di Nocellara ed altre. Ludovica ormai si dedica all’altra azienda, Masseria Campito, che si trova in Campania e fa vini particolari solo di Asprinio di Aversa Dop, mentre Maria Francesca, abbandonata la sua attività di commercialista, lavora a tempo pieno in Puglia.

(Extravergine Schinosa made in PugliaUn carico di salutari polifenoli)

Fino al 2014 raccoglieva le olive e le vendeva, una produzione che si aggira all’incirca sugli 11mila quintali, pressappoco costante in quanto le potature sono effettuate annualmente. Nell’anno successivo ha finalmente realizzato il suo frantoio, una specie di salotto che usa solo per sé, per completare la filiera e garantire quindi la migliore qualità.

L’uliveto era in biologico ma Maria Francesca si era accorta che stranamente gli alberi deperivano, così decise di passare alla coltivazione tradizionale, che in realtà tanto tradizionale non è. I trattamenti sono effettuati nei momenti adeguati, ben lontano dalla raccolta tanto che dalle analisi di laboratorio ufficiale non risulta alcun residuo, per la concimazione ormai utilizza il sovescio di favino, veccia e sulla, insomma l’olio non è bio ma in pratica è come se lo fosse tanto da essere particolarmente apprezzato nel severo mercato statunitense.

(Extravergine Schinosa made in PugliaUn carico di salutari polifenoli)

La raccolta è meccanica con 3 mezzi che aprono una rete ad ombrello che abbraccia la pianta, mentre un vibratore energico (ma al contempo rispettoso del tronco) lo scuote, facendo cadere le drupe. La rapidità della raccolta, l’integrità del frutto e l’immediato trasporto alla molitura sono ulteriori fattori di qualità.

Un’azienda antica, ma giovanissima nella commercializzazione col suo marchio Schinosa, che per ora è unico per i 3 oli: Coratina 100% nella Dop Terra di Bari Castel del Monte (però non dichiarato in etichetta); Peranzana 100% più delicato, e il Blend di Peranzana 50%, Coratina 40%, Nocellara 10%.

L’Evo di Coratina è ricco di acidi grassi polinsaturi e di acido oleico e addirittura può arrivare a 1.300 mg/kg di polifenoli, un record, anche se i 700/800 sono la normalità. Dalle analisi degli Evo Schinosa su circa 500 fitofarmaci ricercati tra insetticidi, fungicidi, acaricidi e erbicidi, non risulta alcun valore rilevabile, mentre tutti gli altri parametri che definiscono un olio come extravergine d’oliva sono ben al di sotto dei limiti legali.

(Extravergine Schinosa made in PugliaUn carico di salutari polifenoli)

Degustiamo il Blend e il più tipico, il Coratina che è una cultivar dal fruttato potente, la più ricca in assoluto di polifenoli che danno i tipici amaro e piccante e sono antiossidanti naturali utili nella prevenzione dell'ossidazione delle lipoproteine e nel reagire con i radicali liberi e di cui sono accertati gli effetti positivi a livello cardiovascolare e contro le malattie legate alla senescenza e alla crescita tumorale. Tutti e due hanno caratteristiche organolettiche abbastanza simili.

Il colore del Coratina è verde-oro; all’olfatto si manifesta con un fruttato molto intenso, fine, piacevolissimo, da oliva verde che esprime sentori vegetali di erbe aromatiche, origano e timo, di carciofo verde, di mandorla amara, di cicoria. In bocca arriva con un bel crescendo di amaro che, pur intenso, non dispiace affatto Immediatamente dopo si sprigiona il piccante, anch’esso evidente, in tutto questo però continuano ad avvertirsi le piacevoli note fragranti del frutto. Un olio per intenditori, per chi riuscendo a superare l’iniziale impatto, sicuramente lo apprezza non solo per le sue qualità salutistiche ma specialmente per quelle organolettiche, un olio che non andrà mai su gamberi crudi, capace però di arricchire e rendere più gustoso e particolare un piatto di verdure cotte, una zuppa di legumi, una bruschetta con aglio e pomodoro, un’insalata mista e siccome il campo degli abbinamenti non può essere codificato provatelo sul pesce mediterraneo grigliato, ne verrà fuori qualcosa che vi meraviglierà. Un olio assolutamente da provare.

Il Blend differisce principalmente per una maggiore rotondità che si avverte soprattutto al palato con un amaro meno intenso che si sprigiona dopo il piccante più immediato. Il tutto senza le sensazioni quasi estreme del Coratina in purezza. Si rivela così sempre un olio eccellente capace di valorizzare anche i piatti più delicati. Allo scaffale la bottiglia da 500 ml si trova a 8 euro, ma si può acquistarlo molto più convenientemente anche in latta dal produttore.

Per informazioni: www.schinosa.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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