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Poco olio nel Nord Italia Annata 2019 disastrosa

Da una grande produzione nel 2018 (circa 12mila tonnellate) si è passati a poco più di 5mila tonnellate di olio nel 2019. La crisi emerge dall’ultima edizione della Guida agli Extravergini 2020 di Slow Food Italia.

di Roberto Vitali
 
07 maggio 2020 | 19:30

Poco olio nel Nord Italia Annata 2019 disastrosa

Da una grande produzione nel 2018 (circa 12mila tonnellate) si è passati a poco più di 5mila tonnellate di olio nel 2019. La crisi emerge dall’ultima edizione della Guida agli Extravergini 2020 di Slow Food Italia.

di Roberto Vitali
07 maggio 2020 | 19:30
 

L’annata olearia 2019 è stata disastrosa per tutto il Nord Italia. La conferma arriva sfogliando l’edizione 2020, fresca di stampa, della “Guida agli Extravergini” a cura di Slow Food Italia, il libro-bussola che, come ogni anno, aiuta i consumatori a districarsi nel complesso e articolato mondo dell’olio e a far conoscere le aziende produttrici di extravergine d’oliva “buono, pulito e giusto”.

«Nelle sei regioni del Nord - si legge nelle note introduttive - la riduzione delle olive raccolte varia da -65 a -100%. Soprattutto attorno ai laghi prealpini, Garda, Iseo, Como, non si è neppure raccolto. Da una grande produzione qualitativa e quantitativa nel 2018 (circa 12mila tonnellate tra Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria ed Emilia Romagna) si è passati a poco più di 5mila tonnellate di olio nel 2019». La crisi si legge bene nella Guida, dove le aziende segnalate al Nord sono pochissime, soltanto tre in Lombardia.

Guida agli Extravergini 2020 di Slow Food Italia - Poco olio nel Nord Italia Annata 2019 disastrosa

Guida agli Extravergini 2020 di Slow Food Italia

Da oltre 20 anni il volume segnala il meglio della produzione italiana di qualità. Grazie a una rete di oltre 100 collaboratori, che non sono solo esperti degustatori, ma persone presenti sul territorio, che conoscono le aziende dall’oliveto alla bottiglia, la Guida offre uno spaccato dell’Italia dell’olio completo e ricco di particolari. Nell’edizione 2020 sono raccontate 580 realtà tra frantoi, aziende agricole e oleifici, recensiti 943 oli tra gli oltre mille assaggiati.

Cresce il numero delle aziende che certificano in biologico l’intera filiera e aumentano i produttori (120) che hanno aderito al Presidio Slow Food Olio extravergine italiano, il progetto che promuove il valore ambientale, paesaggistico, salutistico ed economico dell’olio, che tutela oliveti antichi, cultivar autoctone e raggruppa produttori che non adoperano fertilizzanti di sintesi e diserbanti chimici.

Non mancano poi nella Guida, facilmente individuabili, i riconoscimenti classici: la “Chiocciola” indica le aziende (28) che si distinguono per la loro totale coerenza con la filosofia Slow Food; “Grande Olio” attribuito agli extravergini che si sono distinti per particolari pregi dal punto di vista organolettico e perché ben rispecchiano territorio e cultivar. A queste caratteristiche, il premio “Grande Olio Slow” aggiunge il riconoscimento rispetto pratiche agronomiche sostenibili applicate.

La Guida, da sempre, vuole essere anche un invito per andare a visitare queste realtà che fanno parte di un settore strategico per il Made in Italy che concorre a disegnare il volto paesaggistico della nostra nazione. Questi consigli di acquisto e visita oggi sono ancora più importanti. Quando ci si potrà nuovamente spostare mettete in calendario una gita per andare a trovare produttore di olio tra quelli segnalati dalla Guida: tra questi 177 offrono ristorazione e 190 sono quelli con possibilità di alloggio. Un’opportunità per viaggiare tra territori, uomini e varietà e per vivere un mondo da scoprire, apprezzare e assaggiare. La situazione del coronavirus ha imposto una diversa modalità di distribuzione.

La nuova edizione si può acquistare su www.slowfoodeditore.it o scrivendo a f.baldereschi@slowfood.it.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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