Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
lunedì 20 maggio 2024  | aggiornato alle 04:21 | 105271 articoli pubblicati

Roero
Salomon FoodWorld
Roero

Gas serra in Italia Il 7% è generato dall'agroalimentare

Nel mondo il sistema alimentare dal campo alla tavola contribuisce fino al 37% alle emissioni di gas serra e usa il 70% di tutta l'acqua disponibile. Guido Barilla: «Siamo in ritardo sull'Agenda 2030».

 
23 settembre 2020 | 09:55

Gas serra in Italia Il 7% è generato dall'agroalimentare

Nel mondo il sistema alimentare dal campo alla tavola contribuisce fino al 37% alle emissioni di gas serra e usa il 70% di tutta l'acqua disponibile. Guido Barilla: «Siamo in ritardo sull'Agenda 2030».

23 settembre 2020 | 09:55
 

Cinquantaseimila imprese attive e una produzione del valore di 113,7 miliardi di euro: il settore agroalimentare italiano è il più grande tra quelli del nostro manifatturiero. Numeri importanti come quelli che riguardano il suo impatto sull’ambiente pari al 7% delle emissioni di gas serra nazionali generate. Mentre nel mondo il sistema alimentare dal campo alla tavola contribuisce fino al 37% alle emissioni di gas serra e usa il 70% di tutta l'acqua disponibile. Dati che richiederebbero interventi mirati per rendere la filiera davvero più sostenibile, ma, al momento, solo l'8% dei finanziamenti pubblici nel mondo è destinato al settore agroalimentare.

Il cibo ha un enorme impatto sulla salute e sull'ambiente - Agroalimentare ed effetto serraL'Italia produce il 7% delle emissioni

Il cibo ha un enorme impatto sulla salute e sull'ambiente

A sottolineare l’esigenza di una presa di coscienza e un intervento urgente è Guido Barilla, presidente dell’omonimo gruppo industriale, che, dalla 75ª sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York (dove è stato presentato online il report “Fixing the business of food: How to align the agri-food sector with the Sdgs” realizzato dalla Fondazione Barilla insieme a l'Un Sustainable Development Solutions Network, il Columbia Center on Sustainable Investment e il Santa Chiara Lab dell'Università di Siena), ha tuonato: «Siamo in ritardo sull'Agenda 2030».

Occorre, subito, un cambiamento nelle pratiche aziendali, a partire dai sistemi di misurazione e di rendicontazione, che devono essere armonizzati e comparati tra loro per consentire alle aziende di capire quali siano le aree di intervento per diventare più sostenibili.

«Per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità i prossimi cinque anni saranno cruciali - ha aggiunto Guido Barilla - perché dobbiamo portare a bordo quanti più produttori, fornitori e distributori possibili. C'è però un grande rischio: che molti dei nostri colleghi, molti altri attori del mondo delle imprese, percepiscano il cambiamento come un pericolo e non abbiano il coraggio di agire davvero all'interno delle proprie aziende e di prendere decisioni difficili. Non possiamo permettercelo. Dobbiamo agire subito».

Per aiutare le imprese ad accelerare sugli obiettivi dell’Agenda 2030, il report indirizza verso quattro linee guida: promuovere e sviluppare diete sane e sostenibili attraverso prodotti e strategie aziendali mirate; utilizzare pratiche operative e processi aziendali sostenibili dal punto di vista economico, ambientale e sociale; sviluppare filiere alimentari sostenibili; infine, avere un atteggiamento aziendale responsabile.

Guido Barilla - Agroalimentare ed effetto serraL'Italia produce il 7% delle emissioni
Guido Barilla

«Il cibo che mangiamo ha un enorme impatto sulla nostra salute e su quella dell'ambiente - ha dichiarato Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo della Commissione - Le strategie Farm to fork e Biodiversity rappresentano il modello europeo per migliorare la nostra salute e per riequilibrare il nostro rapporto con la natura: la pandemia da Covid sottolinea l'urgenza di questo sforzo. Con la legislazione, le misure soft e l'impegno delle imprese, lavoreremo per trasformare il cibo europeo nello standard globale di sostenibilità».

Dal report emergono margini di miglioramento per le aziende nella divulgazione della sostenibilità aziendale: per esempio, non tutte le informazioni sulle catene di approvvigionamento vengono diffuse, così come manca uno standard univoco per il report di sostenibilità che possa allineare i risultati a livello globale.

«La buona notizia è che i leader del settore agroalimentare stanno mostrando sempre più interesse per gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e per gli Accordi di Parigi sul clima. Il nostro studio suggerisce di applicare un quadro olistico che possa aiutare a indirizzare le attività delle imprese, i sistemi di rendicontazione, guidando al tempo stesso gli investitori e i responsabili politici per allineare il settore agli Sdg e agli Accordi di Parigi», ha dischiarato Jeffrey Sachs, professore alla Columbia University, Direttore di UN Sustainable Development Solutions Network.

«Le aziende possono contribuire a sistemi alimentari più sostenibili e più sani. La domanda non è più perché dovrebbero farlo, ma come possono farlo. L’iniziativa Fixing the business of food propone una partnership aperta per supportare le imprese nella transizione attraverso migliori sistemi di misurazione e di valutazione e grazie alla condivisione delle buone pratiche - ha aggiunto Angelo Riccaboni, presidente del Santa Chiara Lab - Università di Siena - Manager, imprenditori, esperti, agricoltori, responsabili politici, legislatori, ricercatori, consumatori, studenti sono i benvenuti in questo impegno collettivo per una società migliore e un Pianeta più sostenibile».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Molino Pavoni
Longarone Fiere
Electrolux
Molino Colombo

Molino Pavoni
Longarone Fiere
Electrolux

Molino Colombo
Di Marco
Siggi