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Caffè, tante varietà Un rito a cui non si può rinunciare

Il caffè è un arbusto sempreverde della famiglia botanica delle Rubiacee, genere Coffea, originario degli altipiani etiopici nell’Africa orientale dove ancora oggi cresce spontaneo allo stato selvatico.

Piera Genta
di Piera Genta
27 ottobre 2019 | 11:12

Il suo habitat ideale è compreso tra il Tropico del Cancro e quello del Capricorno, cioè le regioni tropicali di Asia, Africa e America. In natura esistono circa 60 specie di Coffea, ma le più importanti dal punto di vista produttivo sono due: la Coffea Canephora, ovvero Robusta, e la Coffea Arabica, detta Arabica. Di grande fascino sotto il profilo organolettico sono inoltre la Mauritiana, la Liberica, l’Excelsa o la delicata quanto rara Stenophylla.

In natura esistono circa 60 specie di Coffea (Caffè, tante varietà Un rito a cui non si può rinunciare)

In natura esistono circa 60 specie di Coffea

La Coffea Arabica è la più diffusa e la più pregiata (utilizzata nell’80% circa della produzione mondiale di caffè) per il suo gusto meno amaro, delicato, molto aromatico e meno astringente. La pianta trova le sue origini tra le catene montuose dell’Etiopia, diffondendosi poi in tutta la fascia tropicale in luoghi con altitudini superiori ai 900 m (Sudan sud-orientale, Kenya settentrionale e Yemen, luogo in cui si ebbero le prime tracce storiche del consumo della bevanda, nel lontano 1450, tra i seguaci del sufismo). I semi di Coffea Arabica hanno un contenuto di caffeina molto inferiore a quelli delle altre specie di larga diffusione e predilige coltivazioni ad alta quota tra 1.000 e 2.000 metri. La più rinomata è la varietà Moka, coltivata soprattutto in Arabia.

La Coffea Robusta si distingue invece per il gusto più amaro e corposo. Il nome Robusta deriva dalla forte resistenza a shock termici, a malattie, a parassiti e alla grande adattabilità che caratterizza la pianta. È una specie originaria dell’Africa tropicale, tra l’Uganda e la Guinea, cresce anche a quote inferiori ai 700 metri fino a livello del mare rendendone più facile la lavorazione e di conseguenza i costi di produzione. Il caffè prodotto con questa qualità rappresenta di fatto la varietà più economica disponibile in commercio.

Tutte queste varietà hanno caratteristiche completamente differenti che contribuiscono a caratterizzare il nostro caffè in tazza. Spesso non si fa attenzione a questi particolari di fondamentale importanza e si usa generalizzare con il termine 100% Arabica, perché la pubblicità tende a farci pensare che l’Arabica sia effettivamente più buona e più pregiata, ma non è sempre così.

Nel mondo del caffè non esistono disciplinari che tutelino il consumatore dal punto di vista organolettico e, nonostante esistano leggi e norme in materia di micotossine o acrilammide, non altrettanto si è fatto per salvaguardare e promuovere la qualità gusto-olfattiva. Non è sufficiente la dicitura “Pura Arabica” in quanto la legge ammette sotto questa indicazione, l’utilizzo di caffè di specie diversa fino ad una percentuale del 15%.

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