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La pecora della Val Senales nuovo presidio Slow Food

26 novembre 2020 | 13:20

La presenza di pastori in Val Senales, una piccola valle poco lontana dalla città di Merano, in Alto Adige, risale a migliaia di anni fa. Lo testimoniano alcuni reperti rinvenuti nel sito archeologico del Ganglegg, nella vicina Val Venosta: si tratta di fusi per la filatura risalenti all’età del bronzo (1200 a.C. circa) e migliaia di frammenti ossei di pecora calcificati, probabilmente bruciati nel corso di cerimonie votive in onore degli dèi.
 
La pecora della Val Senales -

La pecora della Val Senales

Pecora della Val Senales, ottima carne e lana
Proprio in questa zona è andata progressivamente affermandosi la presenza di una razza ovina di taglia media, la pecora della Val Senales (Schnalserschaf), adatta sia alla produzione di carne sia a quella di lana che da oggi è un nuovo Presidio Slow Food. Può essere allevata solo al pascolo e questa caratteristica, in particolare, rappresenta tanto un carattere peculiare quanto un limite per questa razza, rendendola poco competitiva sul mercato e condizionandone, di fatto, la diffusione. Attualmente, infatti, è presente solo in 60 masi – le tradizionali abitazioni rurali del Trentino-Alto Adige - che popolano i pendii montuosi della valle.

Il riconoscimento valorizza tutta la comunità
«Il fatto che le pecore della nostra valle abbiano ottenuto il riconoscimento del Presidio Slow Food rappresenta un importante salto di qualità per tutta la nostra comunità» commenta Manfred Waldner, direttore della Pro Loco Val Senales. «Qui, le pecore hanno sempre rappresentato gli animali domestici per eccellenza e la loro presenza è fondamentale per le logiche di sostenibilità con cui cerchiamo di abitare la valle».
 
La valle ha recentemente trovato la via dello sviluppo sostenibile
Il rapporto fra uomo e natura non è stato sempre armonioso in Val Senales. «Tra gli anni ’80 e ’90 la Val Senales ha vissuto un periodo piuttosto complesso a causa del turismo sfrenato legato soprattutto alle attività sciistiche» continua Waldner. «Per inseguire il profitto, la valle si stava progressivamente snaturando, perdendo contatto con le proprie radici. Per questo motivo da quindici anni è stato avviato un progetto che fa della sostenibilità il suo caposaldo. Mira a far abitare queste terre con maggior consapevolezza e cura, sensibilizzando la popolazione locale sull’importanza di adottare uno stile di vita che, dai consumi alimentari alla mobilità, dialoghi positivamente con il contesto naturale in cui siamo inseriti. Sostenere le piccole attività commerciali locali, ridurre l’inquinamento atmosferico preferendo una passeggiata o l’utilizzo della bicicletta all’automobile, sono piccoli gesti che hanno un impatto profondo sull’equilibrio degli ecosistemi alpini».

Comunità e tradizione: gli ingredienti per un futuro più sostenibile
Negli anni ’60, la pecora della Val Senales era la principale razza allevata in provincia di Bolzano mentre oggi, con la popolazione in forte calo, se ne contano solo 1500 esemplari in tutta la valle. Attualmente, infatti, la sopravvivenza della specie è legata in buona parte alla salvaguardia dell’antichissima pratica della transumanza, da secoli parte integrante del patrimonio culturale locale.

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