Il via libera della Commissione è arrivato questa mattina. L’Unione europea ha approvato la richiesta di iscrizione della "Provola dei Nebrodi" nel registro delle denominazioni di origine protette (Dop). Con l'aggiunta del formaggio a pasta filata prodotto nel nord-est della Sicilia, gli alimenti italiani iscritti al registro dei prodotti a indicazione geografica tutelati dall'Ue salgono così a 306. «La Provola dei Nebrodi è uno dei formaggi più antichi della Sicilia - si legge in una nota della Commissione, che riconosce - l'esperienza e il know-how del casaro" come "fattori determinanti per la qualità e l'unicità del prodotto». La denominazione si unisce a oltre 1.480 prodotti alimentari già protetti dall'Ue.
La Provola dei Nebrodi
Per la Sicilia, che tra cibo e vino vanta ben 64 prodotti a marchio di qualità, è una buonissima notizia: «Un plauso va certamente a tutti gli allevatori, produttori e alle donne che si sono impegnate nella trasformazione - afferma l’assessore regionale
Edy Bandiera - per aver creduto in questo progetto ed avere creato le condizioni affinché venisse raggiunto». Sale così a 33 il numero delle Dop e Igp siciliane nel Food e a 5 il numero dei formaggi iscritti (la
Provola dei Nebrodi si aggiunge a Ragusano; Pecorino Siciliano; Vastedda della Valle del Belice; Piacentinu Ennese).
Come da disciplinare,
la Provola dei Nebrodi si presenta nei tipi: fresca, semi-stagionata, stagionata, sfoglia e con Limone Verde; può essere commercializzata in forma intera, a porzioni e se stagionata anche grattugiata. «Un’altra eccellenza agroalimentare italiana entra a far parte del registro IG Food dell’Unione Europea: è la Provola dei Nebrodi Dop, prodotta in alcuni comuni della provincia di Catania, Enna e Messina, in Sicilia». Cosi la Ministra
Teresa Bellanova sull'iscrizione della Denominazione di Origine protetta della Provola dei Nebrodi.
«È il prodotto numero 306 che ottiene questo importante riconoscimento, ha sottolineato Bellanova, non solo dell’altissima qualità del nostro Made in Italy ma anche del valore fondamentale delle nostre tradizioni agroalimentari. Ancor di più in un territorio che per troppo tempo è stato soggetto alle
speculazioni di mafia e criminalità organizzata e che oggi può guardare avanti, puntando sulle sue eccellenze per assicurare a lavoratori e imprese un’importante leva di sviluppo per il futuro».