Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
domenica 21 dicembre 2025 | aggiornato alle 11:20| 116472 articoli in archivio

Italia 9ª potenza al mondo nel mercato dell'acqua confezionata

23 aprile 2021 | 13:01

L'Italia è la nona potenza al mondo in termini di acqua confezionata (terza se si considerano solo le esportazioni). Una posizione di tutto rispetto da cui si guarda con favore alla crescita del mercato globale che, secondo l'ultimo report Mediobanca crescerà, nel prossimo quinquennio, del 7-8% rispetto agli attuali 155 miliardi di euro di giro d'affari. A trainare questa crescita, l'aumento del reddito globale, il declino dei soft drinks e la cautela verso l'acqua pubblica. Per il nostro Paese, però, serve una revisione al fine di aumentare le marginalità grazi a differenziazione e sostenibilità.

In Italia il costo medio al litro di acqua confezionata è di 20 centesimi di euro Italia, 9° player mondiale dell'acqua confezionata. Vola l'export

In Italia il costo medio al litro di acqua confezionata è di 20 centesimi di euro

Le peculiarità del mercato italiano

A caratterizzare il mercato nostrano, con i suoi 13,5 miliardi di litri consumati, sono la ricchezza delle fonti (oltre 300) e gli elevati consumi per abitante: 222 litri, secondi al mondo dietro al Messico. Ma sempre secondo i dati del report Mediobanca, l'Italia è anche uno dei paesi dove il prezzo dell'acqua è fra i più bassi: 20 centesimi di media al litro contro i 30 centesimi dell'Europa e i 40 centesimi a livello globale. Il nostro Paese vanta altri primati: è il secondo esportatore di acqua confezionataminerale della Ue con 605 milioni di euro, alle spalle della Francia (761€ milioni), e il terzo mondiale preceduto anche dalla Cina. Sempre nell'Ue, l’Italia è di gran lunga il primo esportatore di acqua gassata con 440 milioni di euro, quasi il 50% del totale dell’Unione. Da ultimo, in Italia l’acqua minerale rappresenta il 76,2% del consumo di tutte le bevande analcoliche, la percentuale più alta dell’Unione che riporta un valore medio pari al 45,8%. Il budget familiare (3 persone) annuo è attorno ai 130 euro.

Le sfide dei produttori e i nuovi trend

I produttori cercano di agire sull’innovazione per conquistare nuove fette di mercato attraverso acque aromatizzate, arricchite o funzionali (per lo sport, per lo studio, per l’estetica), prodotti per l’infanzia (kid-friendly), packaging accattivante e naturalmente ecologico, differenziazione nella fascia premium con acque di provenienza o composizione minerale esclusiva.

Le bottiglie in Pet, che in Italia rappresentano l’82% del mercato, possono rappresentare un’importante componente del costo finale dell’acqua, anche in relazione alle oscillazioni di prezzo della materia prima che attualmente quota oltre 1.150 euro a tonnellata (770 euro nel 2020). La riduzione del  peso  della  bottiglia è quindi un primario obiettivo dell’industria, anche per ridurre l’impatto ambientale, considerando che in Italia il 46% delle bottiglie è avviato a riciclo, lontano dai livelli dei Paesi più virtuosi come la Germania (95%) ove vige un sistema di vuoto a rendere ancora assente nel nostro Paese. L’uso del Pet riciclato (rPet) è comunque atteso in aumento in Italia, dopo che un recente cambio normativo ha rimosso il limite del 50% di  sua  presenza  nelle  bottiglie  in  commercio. L’alternativa è rappresentata dalle bottiglie biodegradabili in Bio-Pet di origine vegetale, purché non origini sottrazione di materie prime all’uso alimentare.

Il mercato italiano e globale dell'acqua confezionata Italia, 9° player mondiale dell'acqua confezionata. Vola l'export
Il mercato italiano e globale dell'acqua confezionata

I protagonisti del mercato italiano: 82 aziende per un fatturato di 3,8 miliardi di euro

Il mercato in Italia è rappresentato da 82 aziende per un fatturato aggregato nel 2019 di 3,8 miliardi di euro. I maggiori operatori vendono anche soft drinks (bibite gassate, succhi, thefreddo, aperitivi analcolici). I cinque maggiori operatori rappresentano il 65,8% del totale. Le imprese a controllo straniero sono sei, per un fatturato di 1,5 miliardi di euro. Nel triennio 2017-2019 le vendite aggregate sono cresciute del 3,9% medio annuo, quelle domestiche del 2,9%, quelle all’estero del 6%. Complessivamente la quota di export vale il 32,7% del fatturato, per un valore di 1,3 miliardi di euro, lasciando al fatturato domestico i rimanenti 2,5 miliardi.

La redditività appare superiore per i gruppi maggiori e per quelli a casa madre estera (10,7%). Risultano attardate le piccole (6,6%) e le medie imprese (8,2%). Anche la produttività è in riduzione: dai 117,7mila euro del 2017 ai 103,2mila euro del 2019, con crescente incidenza del costo del lavoro sulla produttività passata dal 44,3% al 51,2%. Il comparto  segna tassi  d’investimento rilevanti: si tratta di consistenze che oscillano nel triennio tra il 6,5% e il 7% del fatturato.

© Riproduzione riservata