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L'olio evo siciliano, la degustazione dei top della guida Slow Food

Antonio Iacona
di Antonio Iacona
17 settembre 2021 | 08:30

Un altro incontro squisito (anche se questa volta più tecnico!), ancora a firma Slow Food Catania e ancora nell’ambito della 41ª ViniMilo, ormai giunta al termine. Questa volta ad essere grandi protagonisti sono stati gli olii evo siciliani, quelli presenti in Guida Slow Food 2021, quelli che hanno ricevuto premi e riconoscimenti particolari e che sono in grado di stupire per le loro grandi peculiarità e caratteristiche organolettiche.

Gli olii degustati L'olio evo siciliano, la degustazione dei top della guida Slow Food

Gli olii degustati

 

Esperti concordi sulla qualità dei prodotti

Il Centro Servizi del Comune di Milo (Ct) ha accolto oltre cinquanta partecipanti, mentre a guidare gli assaggi è stato un Panel altamente qualificato, grazie alla presenza di Apo Catania, che ha collaborato alla realizzazione accanto a Slow Food. Dopo i saluti della Fiduciaria di Slow Food Catania, Anastasia De Luca, ed un breve intervento della giornalista Federica Genovese in merito ai grani antichi siciliani, si è passati alla degustazione guidata, con l’intervento del Capo Panel Ercole Aloe. Presenti all’incontro anche Giosuè Catania, presidente Apo, e Riccardo Randello, Tecnico Apo e responsabile dei Presidi e dell’Arca del Gusto di Slow Food Catania.

«Passiamo dai formaggi agli olii e sempre con il comun denominatore della grande qualità delle produzioni proposte nelle degustazioni - ha detto Anastasia De Luca, aprendo i lavori - ed ancora una volta siamo lieti di questa grande partecipazione di pubblico ai nostri eventi, con tutte le cautele e le misure di sicurezza del caso. È un risultato spontaneo, quando si lavora per valorizzare prodotti che meritano di essere tutelati e diffusi».

«La selezione degli olii evo per essere inseriti in Guida è molto severa - ha sottolineato Ercole Aloe - e, tra l’altro, nei mesi scorsi molte iniziative in presenza sono venute meno, a livello nazionale e internazionale. Tuttavia, quest’anno è aumentato il numero delle aziende in Guida, ci sono molti più produttori ed ancora una volta i loro olii spiccano per la grande qualità. Gli olii che presentiamo questa sera hanno vinto tutti e quattro premi e menzioni speciali». 

 

La Guida

Interessanti anche i numeri della Guida Slow Food snocciolati da Aloe, prima degli assaggi ufficiali. Nell’edizione 2021 sono presenti 838 aziende, con 1328 oli di qualità, 259 riconoscimenti, 36 chiocciole per quelle aziende che interpretano i valori di Slow Food, 168 oli riconosciuti come Presidio Slow Food e 179 aziende novità assolute in Guida. Molto interessanti anche i numeri che riguardano la Sicilia, con 63 aziende presenti, 124 oli di qualità, 43 riconoscimenti, 20 chiocciole, 18 oli Presidio e 9 aziende inserite come novità.

Le cultivar più rappresentative dell’Isola sono: Biancolilla, Biancolilla di Caltabellotta, Cerasuola, Crastu, Giarraffa, Moresca, Nocellara del Belice, Nocellara Etnea, Ogliarola Messinese, Tonda Iblea, Verdello e Zaituna.

 

I premiati

Ed eccoli, dunque, i grandi protagonisti, al naso e in bocca, che hanno conquistato i presenti, con le loro caratteristiche e sfumature.

‘’SolOlio’’ dell’azienda agricola Virzì, che ha ottenuto il ‘’Presidio Slow Food dell’olio extravergine italiano’’. Un riconoscimento per l’olivicoltura negli oliveti secolari, con cultivar locali, svolta con tecniche produttive sostenibili. Una pratica fortemente a rischio e per questa ragione protetta.

I due "Grandi Oli Slow 2021" di Vincenzo Signorelli, che ha ricevuto anche la Chiocciola Slow Food. Un riconoscimento attribuito a 37 aziende selezionate in tutta Italia che si distinguono "per l’interpretazione dei valori organolettici, territoriali e ambientali in sintonia con la filosofia di Slow Food".

Per concludere, le ‘’Sciare Novecento’’ di Vincenzo Romano, premiato come ‘’Grande Olio’’, un riconoscimento attribuito agli extravergini eccellenti nella loro categoria per pregio organolettico, aderenza al territorio e alle sue cultivar.

«Questa serata ha rappresentato un importante momento per dare valore ai nostri oli evo dell’Etna e alle aziende che li producono - ha detto a conclusione dell’incontro Riccardo Randello - negli ultimi anni, grazie al loro costante impegno e all’innalzamento dei livelli delle tecnologie estrattive, si stanno ottenendo degli oli sempre più di qualità, nutraceutici e salutistici che esaltano il legame con il territorio e migliorano le nostre pietanze».

Ad arricchire la serata, infine, dopo i saluti del Sindaco di Milo, Alfio Cosentino, ancora prodotti di eccellenza, con le produzioni casearie dell’azienda La Cava, di Randazzo, con i suoi prelibati e ricercati formaggi, e la degustazione di alcune delle più pregiate etichette delle cantine Barone di VillagrandeMurgoGambino Vini Barone Beneventano, che hanno subito sposato l’idea di Slow Food Catania di fare rete nel territorio del vulcano.

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