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tè in pasticceria

L’Anello di Monaco: il dolce mantovano “misterioso” che arriva dalla Svizzera

di Redazione Italia a Tavola
14 ottobre 2025 | 19:02

C’è un dolce che da oltre due secoli accompagna le colazioni mantovane, portando con sé un alone di mistero sulle sue origini. È l’Anello di Monaco, protagonista del nuovo episodio della rubrica “Storie di Pasticceria” realizzata da Ferri dal 1905 in collaborazione con Italia a Tavola.

L’Anello di Monaco: il dolce mantovano “misterioso” che arriva dalla Svizzera

Nicolò Antoniazzi e Albino Ferri

Per raccontarlo siamo entrati nel laboratorio della Pasticceria Antoniazzi di Bagnolo San Vito (Mn), dove Nicolò Antoniazzi, co-owner ed executive pastry chef, continua a prepararlo secondo la tradizione.

Una ricetta che profuma d’Ottocento

L’Anello di Monaco è un lievitato che ricorda il panettone, arricchito con frutta secca e Marsala, poi ricoperto da una glassa allo zucchero fondente. Questo dolce fece la sua comparsa sulle tavole mantovane nei primi dell’Ottocento e, ancora oggi, conserva intatto il suo fascino.

L’Anello di Monaco: il dolce mantovano “misterioso” che arriva dalla Svizzera

L’Anello di Monaco

«Si dice che la storia di questo dolce è un po' avvolta nel mistero, un po' tra mito e realtà» racconta Antoniazzi. «Si pensa sia arrivato a Mantova nei primi anni dell’Ottocento grazie a una famiglia di pasticceri svizzeri. Si tratta di un prodotto realizzato con una pasta lievitata, simile a quella del panettone, con all’interno un ripieno di mandorle, nocciole e marron glacé, tutto amalgamato con Marsala. Sopra, una glassa di zucchero fondente che ricorda la testa di un monaco. L’origine esatta non la conosciamo, ma è sicuramente una tipicità mantovana, insieme all’Elvezia e alla sbrisolona. L’unica certezza è che compare sulle tavole mantovane nei primi dell’Ottocento».

Ogni fase della preparazione racconta una storia fatta di gesti precisi, ingredienti selezionati e passione artigianale, tramandata di generazione in generazione.

L’abbinamento perfetto

Per esaltare le note aromatiche e la dolcezza bilanciata del lievitato, il tea master suggerisce di accompagnarlo con un tè oolong arricchito con frutta e fiori, capace di creare un dialogo elegante tra profumi e sapori.

L’Anello di Monaco: il dolce mantovano “misterioso” che arriva dalla Svizzera

Tè oolong arricchito con frutta e fiori

«Direi che con questo dolce, che ha una complessità abbastanza vasta, c’è la grassezza del burro, la castagna, le mandorle e l’arancia candita» spiega Ferri. «Suggerirei un tè molto ampio, quindi un oolong arricchito con fiori e frutta, perché qui abbiamo una complessità da sostenere».

Scopri tutto sul tè

Con questo episodio, la rubrica “Storie di Pasticceria” continua il suo viaggio nelle eccellenze dolciarie italiane, intrecciando memoria, territorio e maestria artigiana.

Per informazioni: www.ferridal1905.com

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