Le Marche custodiscono una delle tradizioni olivicole più antiche d'Italia, un patrimonio che affonda le sue radici nei secoli e che ancora oggi rappresenta un tratto distintivo del territorio. La coltivazione dell'olivo, un tempo concentrata soprattutto nell'area meridionale della regione, si è progressivamente estesa a nuove zone, fino a raggiungere gli attuali 10.500 ettari di superficie olivetata. Le province di Ascoli Piceno e Macerata detengono la quota maggiore di impianti, seguite da Ancona e Pesaro-Urbino. Colline interne, dorsali appenniniche e aree litoranee affacciate sull'Adriatico delineano un mosaico paesaggistico che influenza in modo diretto le caratteristiche sensoriali degli oli.

L'oliva Ascolana del Piceno Dop
La cultura dell'olio nelle Marche si sviluppa parallelamente all'espansione dell'Impero Romano e, in seguito, al ruolo sempre più incisivo della Chiesa e delle abbazie locali, che ne incentivarono la diffusione. Le cronache veneziane raccontano che i mercanti della Serenissima considerassero l'olio marchigiano un prodotto di pregio superiore, tanto da destinarlo a commerci separati dai lotti provenienti da altre regioni. Oggi, pur non disponendo di una superficie estesa quanto altre regioni olivicole italiane, le Marche possono vantare una produzione di alta qualità grazie al lavoro meticoloso dei piccoli produttori, custodi di saperi tramandati nei secoli.
Produzione, varietà e profilo sensoriale degli oli marchigiani
La produzione annuale è mediamente significativa: circa 40.000 quintali di olio extravergine di oliva ottenuti grazie al lavoro di più di 160 frantoi, la maggior parte dei quali di piccole dimensioni e gestiti con approccio artigianale. È proprio questo modello produttivo, fatto di raccolte manuali, potature non invasive e frangiture a basse temperature, a garantire la freschezza e la complessità aromatica che contraddistinguono l'olio marchigiano.

La raccolta delle olive nelle Marche, per una produzione annuale media di 40000 quintali d‘olio
La ricchezza varietale è uno degli elementi che rendono gli oli marchigiani un unicum nel panorama italiano. La regione ospita numerose cultivar autoctone, molte delle quali coltivate esclusivamente in questo territorio. La più celebre è sicuramente l'ascolana, ma ve ne sono molte altre come carboncella e mignola.
Queste varietà contribuiscono alla complessità sensoriale degli oli marchigiani, con un ventaglio di profumi che va dalle note erbacee a quelle di mandorla, carciofo, pomodoro e frutta secca. Il colore varia dal verde brillante al giallo dorato, mentre al palato si percepisce un equilibrio armonico tra l'amaro e il piccante, quasi sempre di intensità media.
Certificazioni, clima e sfide dell’olivicoltura marchigiana
La qualità riconosciuta a livello nazionale e internazionale ha permesso alle Marche di ottenere due importanti certificazioni:
- Igp Olio Marche, riconosciuta nel 2017 al termine di un lungo percorso amministrativo, tutela un olio prodotto con almeno l’85% delle cultivar autoctone regionali. Si distingue per un contenuto di polifenoli tra i più elevati d’Italia e per un’acidità massima consentita particolarmente bassa (0,4%), tra le più restrittive a livello nazionale.
- Dop Cartoceto, la prima e unica Dop delle Marche, legata a un’area di produzione limitata ma estremamente vocata.

Il particolare paesaggio marchigiano, tra colline e mare
Il clima regionale, caratterizzato da estati miti e influenze marittime, favorisce l’accumulo di polifenoli e la produzione di oli stabili e ricchi di struttura. L’ultima annata produttiva positiva risale al recente recupero post-2023, quando la regione aveva toccato un minimo storico di poco superiore alle 1.200 tonnellate di olio. La campagna successiva ha invece segnato un netto miglioramento, con oltre 25.000 tonnellate di olive raccolte e una produzione vicina alle 2.650 tonnellate di olio, con rese medie del 10,4% e picchi del 12% nell’ascolano.
Tuttavia, la stagione in corso si preannuncia molto più complessa. Le temperature elevate, la siccità estiva, gli attacchi di funghi e batteri e soprattutto la forte pressione della mosca olearia stanno mettendo a dura prova gli oliveti, con un calo produttivo previsto tra il 50% e il 60%.

La produzione olivicola marchigiana è un esempio virtuoso di biodiversità, artigianalità e saperi agricoli
Gli esperti di Amap (“Marche Agricoltura Pesca”) sottolineano la necessità di strategie integrate, combinando trattamenti larvicidi e adulticidi, monitoraggio costante e, in alcuni casi, anticipazione della raccolta per limitare i danni del parassita. Nonostante le difficoltà, le olive attualmente presenti mostrano un buon livello di idratazione e un contenuto in olio soddisfacente, condizioni che fanno sperare in una qualità elevata del prodotto finale.
La produzione olivicola marchigiana è un esempio virtuoso di come biodiversità, artigianalità e saperi agricoli possano dare vita a un prodotto di straordinaria qualità. Le sfide climatiche e fitosanitarie rappresentano un banco di prova, ma l’impegno dei produttori e la ricchezza genetica delle cultivar autoctone continuano a rendere l’olio delle Marche un’eccellenza italiana da conoscere, proteggere e valorizzare.
DAMA - Ferretti Agricola, Pedaso (Fm)
Da generazioni la Famiglia Ferretti coltiva gli uliveti della Valdaso, tra Altidona, Pedaso e Campofilone, unendo tradizione contadina e legame con il territorio. In Ferretti Agricola ogni fase è seguita con cura: raccolta rapida, estrazione moderna, stoccaggio controllato e imbottigliamento meticoloso. Ogni bottiglia racchiude la dedizione della famiglia, il rispetto delle origini e l’autentico sapore della Valdaso.

Il DAMA di Ferretti Agricola
Il DAMA di Ferretti Agricola è un olio extravergine di oliva dal profilo elegante e immediatamente riconoscibile. Si presenta con un luminoso giallo citrino e una bella consistenza visiva. Al naso domina un bouquet floreale di ginestra e mimosa, arricchito da delicate sfumature di timo ed erba fresca. L’ingresso in bocca è armonioso, per poi aprirsi su piacevoli note amare che ricordano la mandorla amara e il peperone verde. L’equilibrio complessivo lo rende un olio versatile e raffinato, capace di conquistare sia gli appassionati sia chi si avvicina per la prima volta agli extravergini di alta qualità.
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Lea - Olive Gregori, Montalto delle Marche (Ap)
L'azienda Olive Gregori rappresenta oggi un progetto moderno radicato in una storia agricola familiare lunga quattro generazioni. Dal 2009 la proprietà ha scelto di dedicarsi completamente alla coltivazione dell'oliva Ascolana del Piceno Dop, impiantando oltre mille piante secondo criteri agronomici sostenibili. Cuore dell'impresa è il laboratorio aziendale di trasformazione, circa 400 m², che permette di seguire internamente l’intera filiera dell’oliva in salamoia. Riconosciuta come produttrice Dop dal 2014, l’azienda ha ampliato gli oliveti fino a 2.000 piante nei comuni di Rotella, Lapedona e Montalto delle Marche, introducendo reti anti-insetto e un frantoio di proprietà per garantire qualità e tracciabilità.

L'olio extravergine di oliva Lea di Olive Gregori
L'olio extravergine di oliva Lea è un prodotto dal profilo elegante e raffinato. Si presenta con un colore oro luminoso con delicati toni verde pastello. Al naso offre profumi di camomilla e un lieve accenno di zenzero. In bocca è fresco e armonioso, con richiami al finocchio e un’amarezza sottile che ricorda la melanzana viola. La lunga persistenza lo rende ideale per valorizzare piatti di pesce.
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Sinfolio - Collina delle Fate, Fossombrone (Pu)
Collina delle Fate rappresenta una realtà marchigiana in cui tradizione e ricerca convivono in armonia. L'azienda, nata tra Fano e la gola del Furlo, custodisce 3.500 olivi. La raccolta anticipata e la spremitura a freddo garantiscono oli extravergini di grande finezza. Accanto al blend “Cappuccini” e al monovarietale “Sinfolio” di Raggiola, produce anche oli aromatizzati. Un approccio biologico e una profonda attenzione al territorio completano l’identità aziendale.

Il Sinfolio di Collina delle Fate
Il Sinfolio di Collina delle Fate, monovarietale di Raggiola, si presenta con un intenso verde smeraldo e profumi di carciofo, menta e rosmarino, con note finali di zenzero e pepe nero, frutto del lavoro della famiglia Berloni.
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Frà Bernardo - Conventino di Montericcardo, Località Montericcardo (Pu)
Il Conventino di Montericcardo nasce in una valle incontaminata ai piedi di un convento del Cinquecento, dove vigne e ulivi prosperano grazie a un’agricoltura biologica. Qui Egidio Marcantoni ha dato vita a un progetto che unisce natura e cultura.

Frà Bernardo di Conventino di Montericcardo
Frà Bernardo è un extravergine di oliva di Ascolana Tenera in purezza, dal colore verde felce. Al naso sprigiona profumi di verdure estive, mentre al palato colpisce per pulizia e freschezza, con note finali di pepe rosa che raccontano l’identità marchigiana.
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