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Tè in pasticceria

Il Dolce del Papa della Pasticceria Picchio si abbina al tè Oolong

13 maggio 2025 | 09:56

Continua il viaggio nel mondo dell’alta pasticceria italiana con la rubrica Storie di Pasticceria, guidata dal Tea Master Albino Ferri in collaborazione con Italia a Tavola. In questo quarto episodio ci troviamo a Loreto, in provincia di Ancona, presso la storica Pasticceria Picchio, un autentico punto di riferimento per i dolci della tradizione marchigiana. Ad accoglierci c’è Claudio Marcozzi, executive pastry chef e custode di un capolavoro che ha fatto la storia del gusto: il Dolce del Papa.

Il Dolce del Papa della Pasticceria Picchio si abbina al tè Oolong

Claudio Marcozzi e Albino Ferri

Dal “Peccato di Gola” al Dolce del Papa

«Vuoi un dolce che si chiama Peccato di Gola diventare il dolce del Papa? Venite a scoprirlo!» scherza Albino Ferri all’inizio dell’incontro. È proprio Claudio Marcozzi a raccontarci l’origine curiosa e affascinante del dolce: «Questo dolce nasce circa 25 anni fa. Tra la gente che lo comprava c’era anche il nostro vescovo, che abitualmente faceva gli esercizi spirituali al Vaticano. Parliamo degli anni ’90, e al Papa Wojtyla piaceva molto. Da lì è cambiato il nome, certo.»

Un passaggio spontaneo, quasi leggendario, che ha trasformato una creazione golosa in un’icona dolciaria: da Peccato di Gola a Dolce del Papa, un nome che oggi custodisce memoria, spiritualità e sapore.

Un dolce semplice, ma complesso

Com’è fatto il Dolce del Papa? Claudio lo descrive con precisione e orgoglio: «Qui abbiamo una mandorla, una buona mandorla. Con questa mandorla ci realizziamo un amaretto morbido, quindi sono due strati di amaretto con una crema al burro, e mettiamo all’interno un croccante alla mandorla.»

Il Dolce del Papa della Pasticceria Picchio si abbina al tè Oolong

Il Dolce del Papa

Una costruzione semplice solo in apparenza, perché ogni morso rivela una ricchezza aromatica intensa e avvolgente. La dolcezza morbida dell’amaretto incontra la grassezza della crema al burro e la croccantezza della mandorla tostata, dando vita a un equilibrio che seduce il palato con eleganza.

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L’abbinamento: tè Oolong e Dolce del Papa

Per valorizzare al massimo questo dolce importante e strutturato, Albino Ferri consiglia un tè altrettanto ricco di sfumature: un tè Oolong semiossidato, arricchito con fiori e frutti. «Molto ricco, molto corposo. Io se dovessi suggerire un tè da aggiungere a questo prodotto per esaltarlo ancora di più, suggerirei un tè oolong. La complessità del dolce non è banale. L’oolong punta a questa parte di pulizia della bocca, perché la crema ovviamente va appunto.»

Il Dolce del Papa della Pasticceria Picchio si abbina al tè Oolong

La miscela di tè Oolong semiossidato

L’abbinamento si gioca dunque sul contrasto e sull’equilibrio: da un lato la struttura burrosa e tostata del dolce, dall’altro la freschezza floreale e fruttata del tè oolong, capace di pulire il palato e prepararlo a un nuovo assaggio.

Pasticceria Picchio: tradizione e identità

Situata nel cuore di Loreto, la Pasticceria Picchio è molto più di una pasticceria: è un presidio della dolcezza italiana, dove ogni creazione porta con sé una storia, un radicamento territoriale e un sapere artigianale tramandato. Il Dolce del Papa ne è uno degli esempi più rappresentativi: un dolce che parla di fede, gusto e memoria.

Per informazioni: www.ferridal1905.com

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