Il tè non nasce soltanto da una singola pianta, ma da un insieme di varietà e cultivar che possono dare origine a profili aromatici e caratteristiche organolettiche differenti. Il nuovo episodio di Gocce di Tè, la rubrica di Accademia Ferri 1905 in collaborazione con Italia a Tavola, esplora per la prima volta l’affascinante mondo delle piantagioni di tè italiane, con un viaggio a Sant’Andrea di Compito, in provincia di Lucca.

Guido Cattolica e Albino Ferri
Un’esperienza diretta nella prima piantagione di tè italiana
Il Tea Master Albino Ferri ha incontrato Guido Cattolica, fondatore del primo progetto sperimentale di coltivazione del tè in Italia. Questa piantagione rappresenta un caso unico nel panorama nazionale e un punto di riferimento per chi desidera conoscere le potenzialità di questo settore.
«La pianta del tè, quindi la Camellia sinensis, dal punto di vista della specie è divisa dal punto di vista botanico in quattro varietà. La varietà sinensis, la varietà assamica, che è quella di origine indiana, poi la varietà valbene e la varietà pavilimba», ha spiegato Cattolica «Però sono soltanto le prime due, quindi la sinensis e la assamica, che, o in purezza o in ibridate fra di loro, danno luogo a quelli che si chiamano nel mondo gli ecotipi»
Le cultivar di tè e le loro caratteristiche distintive
Tra le principali varietà coltivate a Sant’Andrea di Compito si trovano piante originarie dell’Asia, selezionate per la resistenza e per la capacità di sviluppare aromi complessi. Ogni cultivar di tè presenta peculiarità botaniche e sensoriali che influiscono su profumo, intensità e gusto finale dell’infuso. Le differenze si percepiscono già al momento della raccolta: le foglie giovani, le gemme terminali e i diversi metodi di lavorazione danno origine a tè di qualità premium.
«È un po’ come un parallelismo se lo vogliamo fare nel vino: si vanno a scegliere le cultivar migliori nelle varie zone per capire quale potrebbe essere poi il risultato finale. Quella più adattabile, naturalmente, all’ambiente» aggiunge Ferri.
Il valore del territorio e la riscoperta del tè italiano
Il progetto toscano testimonia l’importanza del legame tra tè e territorio. Il suolo, l’esposizione e il clima contribuiscono a creare un prodotto capace di distinguersi nel panorama europeo. L’obiettivo di Accademia Ferri è diffondere una maggiore conoscenza sul tè coltivato in Italia e invitare appassionati e professionisti a scoprire queste realtà emergenti.

Per informazioni: www.ferridal1905.com