L’Italia si conferma leader in Europa per la produzione di riso e per la sua biodiversità, con oltre 200 varietà iscritte. Su questi temi si è concentrato l’incontro “Riso: una filiera che nutre il pianeta”, organizzato da Coldiretti Piemonte a Vercelli nell’ambito del Festival internazionale Risò, con il patrocinio di Città di Vercelli e Provincia di Vercelli. All’incontro hanno partecipato figure istituzionali e rappresentanti del settore: Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti, Cristina Brizzolari, presidente Coldiretti Piemonte, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, Matteo Zoppas, presidente Agenzia Ice, Luigi Scordamaglia, AD di Filiera Italia, Roberto Magnaghi, direttore generale Ente Risi, e altri esponenti delle istituzioni locali e del comparto risicolo.

L'Italia conta oltre 200 varietà di riso
Valorizzare le varietà italiane
Durante l’incontro, Coldiretti Piemonte ha allestito una mostra dedicata alle varietà di riso italiane, provenienti da tutte le regioni: dal Carnaroli all’Arborio, fino al Vialone Nano, primo riso europeo a ottenere il riconoscimento come Indicazione Geografica Protetta, senza dimenticare il Roma e il Baldo, simboli storici della risicoltura italiana. «Un patrimonio da valorizzare lavorando sull’etichettatura dell’origine anche a livello europeo - ha sottolineato Ettore Prandini - per promuovere trasparenza, sicurezza alimentare e biodiversità, ma anche per dare certezze alle aziende risicole e favorire il ricambio generazionale attraverso i contratti di filiera».
Sfide del mercato e concorrenza estera
Il settore risicolo italiano affronta alcune criticità. L’aumento dei costi di produzione grava sui risicoltori, mentre la concorrenza di riso straniero, che nel 60% dei casi entra in Italia con dazi agevolati, rappresenta un rischio per la competitività delle aziende italiane. L’accordo Mercosur, che aprirà il mercato europeo al riso sudamericano, potrebbe aumentare ulteriormente questa pressione. «Difendere il primato italiano - ha aggiunto Prandini - è fondamentale, considerando che la produzione nazionale raggiunge circa 1,4 miliardi di chili di risone all’anno, concentrata principalmente nelle aree del Pavese, Vercelli e Novara, dove operano oltre diecimila famiglie tra dipendenti e imprenditori».
Il Nord Italia resta il cuore della risicoltura, con le province di Vercelli e Novara a rappresentare il 90% della produzione nazionale. Nel 2024 le esportazioni di riso italiano hanno raggiunto circa 720 milioni di chili, con un aumento del 9% rispetto all’anno precedente. La Germania si conferma il primo mercato, seguita dalla Francia, secondo i dati Coldiretti basati su rilevazioni Istat.
Trasparenza, tracciabilità e contratti di filiera
Secondo Coldiretti, la valorizzazione del riso italiano passa anche dalla trasparenza della filiera e dalla sicurezza alimentare. L’obiettivo è costruire un sistema che permetta al consumatore di riconoscere il riso 100% italiano, promuovendo al contempo la sostenibilità e la continuità delle aziende risicole.