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Al via la “Prova di cerca del tartufo” Protagonista il fiuto del Lagotto

12 ottobre 2016 | 17:27

Sabato 15 e domenica 16 ottobre prossimi saranno due giorni di grande impegno per i partecipanti alla “Prova di cerca del tartufo”. Appassionati che si confronteranno nella manifestazione organizzata dal Club Italiano del Lagotto. La prova, riservata alla classe libera e giovani, vedrà batterie miste maschi e femmine, in una competizione valida per il campionato di lavoro Enci-Ente nazionale della cinofilia italiana, il campionato sociale di lavoro Cil e per il Campionato regionale di lavoro - nord.



La cerca verrà effettuata dai concorrenti e dai loro preziosi ausiliari, i cani di razza Lagotto, su tartufo della qualità Magnatum Pico (tartufo bianco) su tartufaia naturale. Alla manifestazione, che vuole esaltare il territorio, particolarmente vocato per il profumato tubero, partecipa anche l'Hotel Miramonti di Acquapartita di Bagno di Romagna (Fc), che ospiterà i partecipanti per la notte, dopo aver offerto una cena luculliana a base, naturalmente, di tartufo locale. Da ricordare, infatti, che l'albergo del Gruppo Batani Select Hotels, in questo periodo autunnale, ricco di prodotti del sottobosco, propone piatti a base di funghi e tartufi raccolti in zona.

Mattatore della manifestazione, del prossimo weekend, ovviamente, il Lagotto che ha alle spalle, come razza, una storia centenaria, visto che ci sono tracce della sua presenza in epoca etrusca. Utilizzato, originariamente, come cane da riporto, soprattutto della selvaggina cacciata nelle acque paludose della bassa padana, il Lagotto, cane robusto dal pelo e sottopelo folto e fiuto eccezionale, attorno alla fine del secolo scorso è stato indirizzato verso un'altra specialità: la ricerca del tartufo.

E così il Lagotto il cui nome trae origine dalla lingua romagnola “Can lagot” che significa “Cane da acqua”, sfrutta le sue eccezionali doti di forza e di acutissimo olfatto al punto da essere considerato come l'unica razza al mondo specializzata nella ricerca del tartufo. Lo standard del Lagotto è stato quindi approvato dall'Enci nel 1992 e tre anni dopo la razza è stata riconosciuta a livello internazionale dalla Fci - Federazione cinofila internazionale.

Un cane, quindi, con una precisa specializzazione ed utilizzo che può muoversi liberamente e con caparbietà anche in luoghi impervi, come spesso incontrano i cercatori di tartufo, poiché il tubero, sovente è nascosto sotto rovi e pruneti. Situazioni che non mettono in imbarazzo il Lagotto che è protetto da un pelo e sottopelo estremamente spesso e compatto. Nel prossimo weekend, quindi, i territori collinosi di Acquapartita vedranno la presenza di numerosi cercatori che, armati di vanghetto e fiduciosi nelle capacità del loro Lagotto cercheranno il prelibato Magnatum Pico.

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