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Nuovi reati agroalimentari in arrivo Dal disastro sanitario all’agropirateria

14 ottobre 2015 | 18:12

Una serie di nuovi reati, dal “disastro sanitario”, che punisce avvelenamento, contaminazione o corruzione di acque o sostanze alimentari con possibile diffusione di pericoli per l'utente, fino all'“omesso ritiro di sostanze alimentari pericolose” dal mercato, quando ciò possa arrecare lesioni gravi o morte e quando da tali condotte possa scaturire il pericolo di situazioni analoghe che mettano in pericolo la salute pubblica.



È quanto propone la Commissione ministeriale, incaricata di studiare la riforma dei reati in materia agroalimentare, presieduta dall'ex magistrato Giancarlo Caselli, che ha consegnato al ministro della Giustizia Andrea Orlando una proposta normativa sulla tutela dei prodotti alimentari incentrata sul “consumatore finale”, con l'obiettivo di adeguare un quadro normativo ormai obsoleto.

Il testo presentato dalla commissione Caselli è composto da 49 articoli: tra i reati di cui si propone l'introduzione, anche quello di “agropirateria”, che punisce la vendita di prodotti alimentari accompagnati da falsi segni distintivi o da marchi di qualità, Dop e Ogp, contraffatti e prevede delle aggravanti in caso di falsi documenti di trasporto o di simulazione del metodo di produzione biologica. L'articolo 31 della riforma, infine, mira a estendere casi di responsabilità amministrativa anche alle persone giuridiche come strumento di prevenzione dei reati alimentari, prevedendo anche modelli di organizzazione delle imprese che facilitino l'adempimento dei relativi obblighi.

Il crimine alimentare cresce e fattura 15,4 miliardi anche grazie all’innovazione tecnologica e ai nuovi sistemi di produzione e distribuzione globale che lo rendono ancora più pericoloso e per questo va perseguito con un sistema punitivo più adeguato. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente la proposta di riforma delle norme a tutela dei prodotti alimentari presentata al ministro della Giustizia Andrea Orlando.

È importante la volontà di procedere a un aggiornamento delle norme attuali, risalenti anche agli inizi del 1900, attraverso un’articolata operazione di riordino degli strumenti esistenti e di adeguamento degli stessi a un contesto caratterizzato da forme diffuse di criminalità organizzata che alterano la leale concorrenza tra le imprese ed espongono a continui pericoli la salute delle persone.

Si tratta di un’esigenza anche per tutelare e valorizzare i prodotti agroalimentari italiani che hanno conquistato il primato nella sicurezza alimentare e nel rispetto ambientale, dal maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario con 274 prodotti Dop/Igp alla leadership europea nel biologico con 43.852 imprese che coltivano biologico, ma anche il primato nella sicurezza alimentare mondiale con la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma.

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