Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
giovedì 25 dicembre 2025 | aggiornato alle 15:21| 116524 articoli in archivio

In Sardegna la signora delle confetture delizia i palati con antichi sapori

Laura Ciarallo
di Laura Ciarallo
23 giugno 2015 | 16:02

Nella Sardegna degli ultracentenari, zona blu del pianeta per qualità di vita e longevità, capita di incontrare anche storie come questa. Siamo a Fonni, in provincia di Nuoro, alle pendici del Gennargentu. Giovanna Loi (nella foto) è un’allegra signora di 73 anni. Ha lavorato tutta la vita facendo prima la mamma, poi la nonna. Ma 3 anni fa ha capito che la sua esistenza non poteva esaurirsi nel ruolo, pur appagante, di casalinga.



Le energie sono ancora tante. La famiglia possiede da sempre un appezzamento che produce frutta e ortaggi per il consumo familiare. Perché non farlo diventare una piccola impresa? La frutta raccolta è tanta e a coltivazione naturale. Le piante di fragole sono rigogliose e danno i loro frutti fino a ottobre. Sarebbe un peccato non condividere all’esterno tanto ben di Dio. Così, la signora Giovanna, con piglio imprenditoriale, decide di avviare la sua piccola azienda di confetture.

Un’attività che inizia in sordina, con modeste quantità di frutta a metro zero, trasformate con lavorazioni artigianali - esattamente come si farebbe in casa - in deliziose marmellate. Oggi, la piccola azienda del nuorese produce 20mila barattoli l’anno, distribuiti prevalentemente sull’isola, ed è diventata il fornitore principale dei top hotel della Costa Smeralda e delle località di maggior prestigio della Sardegna. I suoi prodotti spiccano tra quelli esposti al Porto Cervo food festival, rassegna enogastronomica che ospita ogni anno, a inizio giugno, gli artigiani del gusto e loro specialità.

In bella mostra, sul suo banco, i tagli piccoli, quelli da colazione, scrigni di bontà e antichi sapori. Uno dei meriti della signora Giovanna è infatti quello di aver salvaguardato produzioni autoctone, con piante centenarie che continuano a dare i loro frutti. C’è la “mela tempra uruvia” (la mela dalla guancia rossa) e la “pira vradonada” una pera autoctona, entrambe molto ricercate e dal gusto particolare. Il segreto per realizzare una confettura di qualità è aggiungere pochissimo zucchero, ci spiega la signora Giovanna. Le macchine lavorano sottovuoto per tenere sotto controllo il ph che viene bilanciato con l’aggiunta di limone, anch’esso rigorosamente “a metro zero”.

Giovanna Loi

Uno dei prodotti di punta è la confettura al peperoncino, molto gradevole al palato per la sua dolcezza. Richiede due giorni di lavoro e rappresenta il 50% delle vendite dell’azienda. Nella scelta della materia prima da trattare, sono privilegiate le bacche selvatiche come sambuco, corbezzolo, more di rovo, e rosa canina. Tutti, raccolti a mano, lavati, macinati e cotti alla maniera tradizionale con l’aggiunta di mela grattugiata per creare l’effetto addensante. Nell’impresa della signora Giovanna c’è anche spazio per la sperimentazione. Uno dei prossimi prodotti sarà la marmellata al cannonau. Un omaggio al vitigno autoctono per eccellenza della Sardegna.

© Riproduzione riservata