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Aviaria in Lombardia Coldiretti: Tuteliamo la nostra filiera

Renato Andreolassi
di Renato Andreolassi
21 novembre 2017 | 19:17

Pochi ne parlano ma per le autorità sanitarie, Coldiretti, Confagricoltura è una vera emergenza. Stiamo parlando dell'influenza aviaria che ha già costretto l'Ats di Brescia a far abbattere oltre un milione di capi.

In maggioranza si tratta di galline ovaiole, faraone e tacchini. L'epidemia, importata dalla Cina, si è verificata nel distretto di Leno, bassa bresciana, ma ha interessato seppur marginalmente anche le confinanti province di Cremona e Mantova.

(Aviaria in Lombardia Coldiretti: Tuteliamo la nostra filiera)
foto: Business Online

«Non vi è nessun pericolo per l'uomo - dice Francesco Brescianini, responsabile della sicurezza degli alimenti di origine animale dell'Azienda sanitaria di Brescia - il virus non è mutante e non può quindi infettare. Basta far cuocere o bollire le carni. Nessun problema anche per le uova che si possono consumare tranquillamente».

Intanto apposite squadre sanitarie, dalle 6 del mattino fino a mezzanotte sono al lavoro per bloccare l'epidemia che si è diffusa in sette comuni del bresciano dove si trovano 211 allevamenti a rischio, di cui 27 rurali, con oltre 5 milioni di capi. E adesso è polemica a tutto campo fra Regione, Governo e allevatori sugli indennizzi.

«Ad oggi - rimarca Gianni Comati, presidente del Distretto avicoltori Lombardia della Coldiretti - il danno subito dalle nostre aziende ammonta ad oltre 20 milioni di euro. E la cifra è provvisoria ed in aumento. Servono interventi immediati per evitare di mettere in ginocchio il settore e il lavoro di centinaia di persone».

Nei giorni scorsi il Ministro Maurizio Martina aveva annunciato i primi contributi finanziari: «Fondi inadeguati» secondo l'assessore lombardo all'agricoltura Gianni Fava, che rilancia: «Serve una strategia pianificata e alleggerire il peso zootecnico sulle aree con un fermo obbligatorio delle attività per 24 mesi».

Di tutt'altro parere gli interessati: «Non se ne parla - replicano gli allevatori - il settore, cosi facendo, rischia di morire. Una decina d'anni fa quando una egual epidemia di avaria ci costrinse ad abbattere 5 milioni di capi, siamo riusciti a contenere i danni e a ripartire».

E intanto aumenta l'import della carne bianca dall'estero. «Noi siamo controllati - lancia l'allarme Coldiretti - i nostri allevamenti sono soggetti alla tracciabilità, tutto ciò avviene anche per i prodotti che arrivano dai Paesi Ue ed extra Ue? A rischio non ci sono solo le nostre attività ma anche la salute dei consumatori».

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