Mentre italiani e occidentali parlano di suite e camere deluxe, in Giappone si è ormai consolidata una tendenza, per così dire, contraria: i capsule hotel. Qui l'ospite, infatti, si corica in una "stanza" lunga due metri e alta e larga uno, insieme a centinaia di vicini, separati tra loro solo da una tendina.
foto: Hostelworld
Sembra una realtà estrema, ma in luoghi come Tokyo è spesso l'unica alternativa per riposare, se non si vuole spendere una fortuna. Una volta entrati nell'hotel, è subito necessario liberarsi delle scarpe, che vanno lasciate nell'apposito box. Subito dopo, il pagamento, che avviene direttamente ad una macchinetta.
A questo punto il controllo. Esatto, esistono condizioni per cui l'ospite potrebbe non essere accettato nella struttura, ad esempio se tatuato: i tatuaggi per i giapponesi sono simbolo di affiliazione mafiosa. Passato questo step, il cliente, se ammesso, potrà lasciare vestiti e bagaglio nell'apposito armadietto; al posto dei propri indumenti, verrà consegnato all'ospite lo "yukata", una sorta di vestaglia, identica per tutti, così come identici sono i loculi nei quali dormono tutti gli altri ospiti dell'hotel.
All'interno di ogni loculo, specchio, radio sveglia e una tv, che trasmette programmi di ogni sorta, genere pornografico compreso. Una volta accomodati, non rimane che spegnere la luce, dormire e rigenerarsi, così da essere pronti la mattina ad affrontare una nuova giornata nell'instancabile Tokyo.