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Longino & Cardenal per i detenuti Cena con ricavato al carcere di Bollate

18 maggio 2017 | 12:15

Longino & Cardenal, azienda che da quasi 30 anni è il punto di riferimento per la ristorazione di qualità, ha organizzato nei giorni scorsi una importante serata di fundraising presso il ristorante InGalera, situato all’interno del carcere di Bollate: un evento che ha visto la collaborazione di alcune aziende dell’eccellenza gourmet, come le Cantine Ferrari, il Ristorante Seta del Mandarin Oriental, Milan, Carla Latini e Krokos Kozanis. L’intero ricavato della cena è stato devoluto ad “abc la sapienza in tavola”, cooperativa sociale Onlus di cuochi, camerieri e soci interni ed esterni alla casa di reclusione del carcere di Bollate.

Longino & Cardenal per i detenuti Cena con ricavato al carcere di Bollate

L’evento è stato l’occasione per celebrare l’esemplare lavoro di InGalera, il primo e unico ristorante in Italia realizzato all’interno di un carcere e aperto al pubblico. A cucinare e a servire ai tavoli sono stati i detenuti, seguiti da un maître professionista. L’obiettivo di InGalera è quello di coinvolgere alcuni dei carcerati in un’attività formativa durante la loro permanenza in carcere, nonché di fornirgli delle competenze che possano essergli utili nella fase di reinserimento sociale e lavorativo al termine della pena. A differenza degli altri carceri, infatti, la casa di reclusione di Bollate si contraddistingue per i numerosi progetti di reinserimento dei detenuti nella società che vengono attuati, tra cui il ristorante, le scuole professionali e le attività sportive e culturali.

Chef d’eccezione della serata Antonio Guida, 2 stelle Michelin al Ristorante Seta, presso Mandarin Oriental, Milan che ha cucinato a quattro mani con il resident chef di InGalera, Davide. Antonio Guida, una delle principali punte del mondo della cucina italiana, deve la sua esperienza e il suo talento ai lunghi viaggi in Europa e Asia, oltre a periodi di formazione in Italia, durante i quali ha lavorato presso importanti ristoranti stellati fino ad approdare a Milano. Qui ha ottenuto la prima stella Michelin nel 2015, a soli quattro mesi dall’apertura del Ristorante Seta, e ha raddoppiato il successo con la seconda stella Michelin appena un anno dopo, nel novembre 2016.

Durante la cena i piatti sono stati accompagnati da una selezione di vini proposta da Cantine Ferrari, la cantina metodo classico di Trento fondata nel 1902 da Giulio Ferrari e attualmente guidata dalla famiglia Lunelli, che dal 1952 porta avanti il sogno Ferrari senza mai scendere a compromessi con la qualità. Il territorio trentino viene coltivato con passione e rispetto grazie a un’agricoltura sostenibile di montagna. Da sempre, il Ferrari Trentodoc è simbolo dell'Arte di Vivere Italiana e accompagna i momenti più importanti del mondo istituzionale, della cultura, dello spettacolo e dello sport.

A deliziare i palati, invece, Carla Latini (corrispondente dalle Marche per Italia a Tavola), soprannominata “la signora della pasta” per i lunghi anni dedicati alla pasta artigianale di alta qualità. Suo lo “schiaffone”, riempito di ragout di verdure e pancetta rigatina stesa con pesto di rucola wasabi. Gli schiaffoni sono un formato di pasta tipico dell’Italia del sud: simili ai paccheri rigati ma più lunghi, caratteristica che contribuisce a rendere il piatto molto scenografico.

Non da ultimo, come partner della serata è stata presente anche la cooperativa Krokos Kozanis, primo produttore mondiale di Zafferano Biologico Certificato, tra i migliori al mondo, prodotto in Grecia nella zona di Kozani. Questo zafferano ellenico viene considerato una delle spezie più amate e preziose delle antiche civiltà per l'aroma, il colore, le proprietà medicinali e afrodisiache. Sempre di Krokos Kozanis anche la Bottarga Trikalinos, derivante esclusivamente da uova di muggine grigio, considerata una prelibatezza in grado di regalare gusti e sapori indimenticabili.

«Siamo orgogliosi di aver contribuito all’organizzazione di questa serata meravigliosa, all’insegna dell’eccellenza culinaria e della grande responsabilità sociale, a fianco di aziende esclusive e, soprattutto, sensibili al tema - ha commentato Riccardo Uleri, ceo e titolare di Longino & Cardenal - InGalera è un progetto straordinario che dovrebbe fungere da apripista per altre iniziative simili, in Italia e all’estero. Ma quanto mi auspico ancora di più, è che la sua sala e i suoi tavoli ricevano sempre più ospiti curiosi e interessati a conoscere e a gustare la qualità e la ricercatezza dei piatti che il menu ha da proporre loro».

Longino & Cardenal per i detenuti Cena con ricavato al carcere di Bollate

«È stato un onore aver avuto l’occasione di sostenere un’iniziativa così importante, in nome del talento gastronomico e delle seconde opportunità - ha commentato Antonio Guida, execuitve chef di Mandarin Oriental, Milan e del ristorante Seta - Cucinare insieme ai ragazzi di InGalera è stata un’esperienza che ha arricchito me e il mio staff, e sono sicuro che anche gli ospiti della serata saranno d’accordo nell’affermare che quando l’alta cucina incontra progetti così speciali non può che dare vita a serate indimenticabili».

«Il nostro percorso di condivisione della cultura del lavoro, l’accompagnamento alla nuova riconquistata libertà, rappresentano per noi l’obiettivo più alto - ha commentato Silvia Polleri, presidente e fondatrice della coop. Onlus abc la sapienza in tavola e del ristorante InGalera - negli anni, ormai quattordici, di crescita della coop. abc la sapienza intavola, mi sono sempre battuta per far comprendere alla società esterna che le risorse umane interne a un carcere possono davvero rappresentare una possibilità futura per il mondo del lavoro. Questa serata, dono della creatività e generosità di Riccardo Uleri che l’ha ideata e di tutti gli straordinari sponsor e ospiti che hanno accettato e contribuito a realizzarla, rappresenta simbolicamente la speranza per un incontro, oggi sempre più possibile: persone e luoghi assolutamente differenti, con l’obiettivo comune di offrire il meglio, volere il meglio nel proprio lavoro. E il cibo, l’eccellenza dei prodotti, l’eccellenza nella lavorazione, quali elementi di condivisione. Aver accettato la realizzazione di questo evento in Carcere significa continuare a scoprire nuovi mondi».

«Ci fa molto piacere sostenere InGalera - ha commentato Matteo Lunelli, presidente delle Cantine Ferrari - il carcere diventa luogo di accoglienza e ospitalità aperto a tutti, creando un collegamento con la città. Come imprenditore sono orgoglioso di poter promuovere la cultura del lavoro come strumento per ritrovare fiducia in se stessi e nella società. Siamo perciò felici di accompagnare con le nostre bollicine Ferrari Trentodoc i piatti creati per questa serata speciale».

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