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Fondo di integrazione salariale Nel turismo lo sfruttano 54mila aziende

16 ottobre 2018 | 18:43

Ebit (Ente bilaterale dell’industria turistica) ha tenuto a Roma un seminario dedicato al Fondo di integrazione salariale, uno strumento di welfare per aziende e lavoratori.

Lo strumento, introdotto tre anni fa, conta oltre 3,5 milioni di dipendenti, di cui 739mila nel turismo e 54mila aziende del settore. Il fondo infatti riconosce delle prestazioni di integrazione salariale nei casi di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa lì dove le imprese non hanno previsto, e quindi costituito, Fondi di solidarietà bilaterali alternativi.

(Fondo di integrazione salariale Nel turismo lo sfruttano 54mila aziende)

«Abbiamo deciso di organizzare, come Ebit, questa giornata di approfondimento per favorire, nel nostro settore, la conoscenza del Fis che rappresenta un’opportunità molto rilevante per imprese e lavoratori - ha dichiarato Giorgio Palmucci, presidente di Ebit e di Associazione italiana Confindustria Alberghi - sono innumerevoli le aziende impegnate nell’attività di riqualificazione che, volenti o nolenti, affrontano una chiusura temporanea della struttura o parte di essa con il conseguente problema di gestire il personale impossibilitato, in quel determinato lasso di tempo, a svolgere le proprie mansioni. Grazie infatti al Fondo di integrazione salariale si scongiura la cessazione dei rapporti di lavoro con i propri dipendenti rendendo possibile, per le aziende, il mantenimento della qualità e la professionalità della propria forza lavoro. Appuntamenti come quello di oggi hanno come obiettivo quello di accompagnare i nostri alberghi in un percorso di crescita consentendo, in un mercato sempre più competitivo, l’innalzamento dell’offerta ed un posizionamento sempre più alto rispetto ai competitor internazionali».
 
«Il turismo - ha dichiarato Elena Maria Vanelli, vice presidente Ebit - è uno dei settori economici più importanti del Paese ed è in grado di creare posti di lavoro e garantire benessere ai giovani e alle donne. Il Fis aiuta a mantenere tale ricchezza occupazionale intervenendo a supporto delle oggettive fragilità che possono colpire il turismo. Tutti gli ammortizzatori bilaterali e pubblici se sapientemente applicati nel rispetto delle specificità del comparto garantiscono non solo l’occupazione ma anche la capitalizzazione dei talenti professionali indispensabili per affrontare il futuro sviluppo dell’industria dell‘accoglienza italiana».

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