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Pizza bruciata, personale scontroso Come rovinare una serata conviviale

Renato Andreolassi
di Renato Andreolassi
07 novembre 2018 | 18:16

Pizze bruciate, prezzi altezzosi, proprietario scostante. Ecco come si può trasformare in un incubo una tranquilla serata in una pizzeria nell'hinterland di Brescia, in direzione Verona al confine tra Rezzato e Mazzano.

Serata normale il 31 ottobre, senza grande affollamento, ma dopo mezz'ora abbondante di attesa ecco le agognate pizze. Bruciata la Napoletana, semi bruciata quella alle verdure, l'Ortolana. Insomma “pizze al carbone'” come nota anche il cameriere. «Lasci - dice imbarazzato - ne faccio preparare un'altra».

(Pizza bruciata, personale scontroso Come rovinare una serata conviviale)

Vede il nostro disappunto, tenta una minima difesa senza troppa convinzione per le pizze al profumo e sapore nero fumo. Preferiamo non aspettare un'altra mezz'ora, mangiamo quel poco che è rimasto di commestibile e andiamo alla cassa. Nessuna scusa e nemmeno la solita frase di rito: «Tutto bene?».

La risposta sarebbe stata: «Tutto bene un bel niente o peggio…». Preferisco evitare parolacce anche perché, furbescamente da parte del titolare non vi è stata domanda. Ecco il conto: coperto per due 4,40 euro; acqua minerale da 0,75 litro 2,30 euro, mezzo litro di vino bianco sfuso 6,20 euro; Napoletana 5,70 euro, Ortolana 7,60 euro. Totale 26,20 euro. Ovviamente, carbone compreso.

L'oste non saluta e se ne va. E me ne vado anch'io con l'amaro sapore del bruciato che scomparirà dalle papille gustative il giorno dopo. Altro che salto di qualità della ristorazione e preparazione professionale, qui manca l'Abc della buona e sana cucina e dell'accoglienza.

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