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Pane fresco o conservato? Da oggi etichetta obbligatoria

19 dicembre 2018 | 16:34

È entrata in vigore oggi l’obbligatorietà dell’etichetta sulle confezioni di pane per distinguere quello fresco da quello conservato o a durabilità prolungata. Una norma che interessa soprattutto i supermercati.

D’ora in poi il pane che ha subito processi di surgelazione e congelamento o che contiene additivi chimici e conservanti non potrà dunque più essere venduto per fresco, come invece spesso accade, creando non poca confusione tra i consumatori, con i prodotti sfornati da tanti supermercati.

(Pane fresco o conservato?Da oggi etichetta obbligatoria)

«Il pane che ha subito processi di surgelazione e congelamento o che contiene additivi chimici e conservanti - sottolinea in una nota la Coldiretti - non potrà essere più venduto per fresco e dovrà obbligatoriamente avere una etichetta con la scritta 'conservato' o a 'durabilità prolungata'. Il pane fresco è solo quello preparato secondo un "processo di preparazione continuo", vale a dire che dall'inizio della lavorazione alla messa in vendita al consumatore, non debbono trascorrere più di 72 ore e deve essere privo di additivi o trattamenti conservanti».

Il Ministero, come ricorda ancora la Coldiretti, fornisce anche una definizione di panificio, ovvero “un'impresa che dispone di impianti di produzione di pane ed eventualmente altri prodotti da forno e assimilati o affini e svolge l'intero ciclo di produzione dalla lavorazione delle materie prime alla cottura finale". L’etichetta obbligatoria non riguarda quindi l’origine delle materie prime, ovvero delle farine utilizzate, elemento che la Coldiretti vorrebbe invece fosse aggiunto tra le indicazioni. «Solo una etichettatura trasparente - prosegue la nota - può consentire ai consumatori di compiere scelte consapevoli e alle imprese di far emergere il valore distintivo dei prodotti agricoli».

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