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Acqua Marcia e Birra Peroni, una mostra per raccontare il loro legame con Roma

Mariella Morosi
di Mariella Morosi
24 maggio 2018 | 11:58

La mostra Acqua e birra per Roma Capitale allestita fino al 15 giugno presso l’Archivio di Stato di Roma, racconta il legame tra l'Acqua Pia Antica Marcia (proveniente dall'antico acquedotto romano) e Birra Peroni.

Il rapporto tra l'acqua, che proviene da un acquedotto fatto costruire nel 144 a.C. dal pretore Quinto Marcio Re, e la birra si intreccia alla crescita urbana e demografica della Capitale facendo sì che le due società leghino il proprio destino a quello della città.

(Acqua Marcia e Birra Peroni, una mostra per raccontare il loro legame con Roma)

L'azienda dell'Acqua Pia Antica Marcia nacque nel 1869 per gestire e distribuire l'acqua dell'acquedotto e ancora oggi è responsabile di alcuni servizi idrici. Solo cinque anni prima, nel 1864, l'imprenditore sabaudo Francesco Peroni inviò il figlio Giovanni a Roma, non ancora capitale d'Italia ma in forte espansione, per aprire uno stabilimento di produzione di birra, il secondo dopo quello di Vigevano.

Per tutta la durata della mostra, visitabile gratuitamente, anche grazie al contributo dell’Archivio Storico Capitolino saranno in mostra le testimonianze della relazione tra la crescita urbana, demografica e produttiva di Roma e i luoghi di produzione, promozione e vendita di Birra Peroni soprattutto tra la fine dell’ ’800 e il ‘900. «La storia di Birra Peroni è indissolubilmente legata all’Italia - ha detto alla presentazione della mostra Federico Sannella, direttore delle relazioni esterne e affari istituzionali di Birra Peroni - e la nostra azienda è cresciuta grazie ai talenti italiani e, con uno sguardo sempre rivolto all’innovazione, si è radicata nel territorio italiano espandendosi da Nord verso Sud, diventando parte integrante della vita economica e sociale del Paese. Oggi, grazie alla collaborazione con l’Archivio di Stato, abbiamo l’occasione di mostrare una parte importante della nostra crescita industriale e commerciale, nonché ripercorrere le tracce del legame con la città nella quale è presente uno dei tre grandi stabilimenti produttivi. Alcuni dei luoghi che hanno segnato la crescita dell’azienda sono a Via dei due Macelli, la prima fabbrica aperta da Giovanni Peroni, poi al Colosseo, alla "cittadella" di Porta Pia e a Tor Sapienza».

Paolo Buonora, direttore dell'Archivio di Stato di Roma, ha raccontato come si è fatto strada il progetto della mostra. «L’idea è nata da due occasioni: l’acquisizione da parte degli Archivi di Stato del grande archivio dell’Acqua Marcia di Roma, che sarà presto una ricca sorgente di informazione storica sulla città, e l’attività di valorizzazione dell’Archivio Storico -Museo Birra Peroni, tutelato dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio e custodito presso lo stabilimento birrario sulla via Collatina. Sono due casi di archivi d'impresa paradigmatici nel rapporto con la storia della città. Ne emerge una lettura della storia della città capitale attraverso le successive fasi di sviluppo, ben leggibili attraverso la storia dei bisogni idrici dei cittadini e del consumo della birra».

(Acqua Marcia e Birra Peroni, una mostra per raccontare il loro legame con Roma)

Presenti alla mostra varie testimonianze storiche e reperti, dalle vecchie bottiglie Peroni collocate nelle casse di legno provenienti dal Museo Peroni, al mitico "nasone" la fontanella pubblica di Roma con il tubo a becco per bere inchinandosi. La Peroni, con i suoi continui investimenti in impianti e nuove tecnologie, appartiene alle memorie della città, alla sua crescita e alla sua storia sociale. Ai primi del Novecento, la "cittadella" di Porta Pia si espandeva su tre isolati ed era dotata di alloggi per i dipendenti, mensa interna e dopolavoro. Lo stabilimento fu attivo fino al 1970 quando fu trasferito nell'area industriale di Tor Sapienza. Nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, per non far mancare l'acqua alla popolazione la Peroni aprì i propri pozzi e lungo il muro di cinta furono aperte un centinaio di fontanelle.

Ne è passato del tempo dall'intuizione di Francesco Peroni, quasi un secolo e mezzo fa. Una curiosità: a fine Ottocento erano attive a Roma 13 fabbriche di birra per una produzione di 3.600 ettolitri l'anno, la stessa quantità prodotta attualmente da un microbirrificio artigianale. I romani hanno sempre amato la birra: nel 1910 ne consumavano 13 litri annui a testa, contro i 2,2 della media nazionale. Nel Museo Peroni di Via Collatina, aperto al pubblico fin dagli anni Novanta, sono custoditi scritture sociali, libri contabili, corrispondenze, registri del personale, fotografie e macchinari legati al ciclo produttivo. L'antico acquedotto romano (in latino Aqua Marcia), originariamente lungo 90 km, ha subìto nei secoli varie ristrutturazioni ma è stato il primo a portare in tutta la città l'acqua davvero potabile.

La sorgente è a Marano Equo, tra Arsoli ed Agosta (Tr) ma oggi segue solo in parte l'antico tracciato. Arriva oggi in città attraverso le nuove tubature in ghisa superando i dislivelli grazie alla pressione dell'acqua, evitando percorsi sopraelevati. Gli antichi acquedotti romani erano invece tutti a caduta: prelevavano l'acqua di sorgente a grandi distanze portandola nei centri urbani per gravità. La mostra, ad ingresso gratuito, è visitabile fino al 15 giugno alla Biblioteca Alessandrina del Complesso di S.Ivo alla Sapienza (corso Rinascimento 40 a Roma).

Per informazioni:
www.birraperoni.it
www.archiviodistatoroma.beniculturali.it

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