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Guerra dei dazi Usa-Cina Nuove opportunità per il food italiano

Accanto a preoccupanti rischi, la guerra dei dazi tra i due giganti dell’economia mondiale potrebbe aprire opportunità per l’agroalimentare italiano in Cina, troppo spesso danneggiato dalle imitazioni americane. A trarre vantaggi potrebbero essere i formaggi made in Italy, con esportazioni crescenti in Cina.

19 giugno 2018 | 10:54
Guerra dei dazi Usa-Cina 
Nuove opportunità per il food italiano

Accanto a preoccupanti rischi, la guerra dei dazi tra i due giganti dell’economia mondiale potrebbe aprire opportunità per l’agroalimentare italiano in Cina, troppo spesso danneggiato dalle imitazioni americane. A trarre vantaggi potrebbero essere i formaggi made in Italy, con esportazioni crescenti in Cina.

Crollano le quotazioni di mais e soia destinate principalmente all’alimentazione animale alla borsa merci di Chicago, principale punto di riferimento mondiale, con l’estendersi della guerra dei dazi che apre scenari inediti e preoccupanti nel commercio mondiale di alcuni prodotti base dei mercati dell’Unione europea a partire da quelli agroalimentari.

(Guerra dei dazi Usa-Cina Nuove opportunità per il food italiano)

Al Chicago Board of Trade le quotazioni di soia e mais sono crollate del 2-3% in un solo giorno, dopo l’escalation seguita dall’annuncio di nuove misure protezionistiche nei confronti della Cina da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Una situazione che, come sottolinea la Coldiretti, va attentamente monitorata da parte dell’Unione europea per verificare l’opportunità di attivare, nel caso di necessità, misure di intervento straordinarie a livello comunitario.

Lo stop di Pechino alle esportazioni americane interessa una vasta gamma di prodotti agroalimentari a stelle e strisce, dai formaggi alla soia, dal mais al grano, dallo yogurt al burro, dal riso alla carne di maiale e di manzo, fino a pollame, pesce, nocciole e frutta e verdura come arance, patate, pomodori, asparagi, melanzane. Ad esempio l’Italia potrebbe avvantaggiarsi nelle esportazioni di formaggi made in Italy che nel Paese asiatico sono cresciute del 27% in quantità nel 2017 raggiungendo il massimo storico, con una quantità record di 412 milioni di chili.

L’offerta tricolore potrebbe sostituire quella degli Usa che tra l’altro sono i primi produttori al mondo di falsi formaggi made in Italy, dal parmesan al provolone, dall’asiago al romano fino al gorgonzola. I dazi cinesi avranno l’effetto di riaprire alle specialità italiane spazi sugli scaffali sino ad oggi ingiustamente usurpati dalle imitazioni americane. Ma chance di crescita si profilano anche per il settore ortofrutticolo, a partire dalle arance, anche se per l’esportazione di altri prodotti resta da superare l’ostacolo delle barriere fitosanitarie imposte da Pechino.

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