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Denominazione Cioccolato di Modica Il Consorzio invita a placare gli animi

22 agosto 2018 | 14:31

Nino Scivoletto, direttore del Consorzio del Cioccolato di Modica, ha commentato la scelta di Bonajuto e Fud di creare un nuovo packaging provocatorio con la dicitura “Cioccolato di un paese vicino Ragusa”.

Durante un'intervista telefonica rilasciata a Cronache di Gusto, Nino Scivoletto ha definito questa decisione come «una mera operazione di marketing», e non come una vera protesta.

Nino Scivoletto (Denominazione cioccolato di Modica Scivoletto risponde a Ruta e Graziano)
Nino Scivoletto (foto: ragusanews.com)

Per meglio comprendere la vicenda è necessario risalirne alle origini, quando Andrea Graziano e Pierpaolo Ruta, rispettivamente ideatore del marchio Fud Bottega Sicula e amministratore di Antica Dolceria Bonajuto, hanno presentato nuove designazioni provocatorie per il Cioccolato di Modica come protesta alla mancata approvazione di un piano di controlli per il prodotto che, in caso di registrazione della denominazione Igp, non potrebbe più vedere il suo nome riportato sulle etichette.

«Non mi va di mettermi contro né Graziano né Ruta - precisa Scivoletto a Cronache di Gusto - ma a questo punto mi preme sottolineare di come l'Igp del Cioccolato di Modica non sia ancora del tutto ufficiale».

Questo perchè la denominazione Cioccolato di Modica Igp non ha ancora attraversato un passaggio formale e burocratico,  la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europea.

«È tutto disciplinato - spiega il direttore del Consorzio - stiamo facendo i passaggi corretti e previsti sia dalla comunità europea che dal Ministero. L'Igp si concretizzerà nel momento della pubblicazione in Gazzetta. Quindi adesso di cosa stiamo parlando?».

20 giorni è il tempo che occorrerà, dopo la pubblicazione, affinchè l'Igp entri in vigore ufficialmente. «Servono tutti questi passaggi formali - dice Scivoletto - quindi anche l'affido dei controlli a Csqa, l'ente di certificazione, diventerà ufficiale non appena saranno compiuti i passaggi necessari. Da quella data, ossia dal passaggio effettivo dei 20 giorni di pubblicazione in Gazzetta, Csqa diventerà ufficialmente organismo di controllo».

Scivoletto, per eliminare ogni polemica, ha in seguito deciso di dare ulteriori delucidazioni in merito ai controlli cui il cioccolato di Modica sarà soggetto: «Abbiamo avviato delle procedure di interlocuzione con vari soggetti di controllo in via ufficiosa selezionandoli tra quelli previsti dalla commissione europea. Questo per accelerare i tempi e permettere, al primo giorno utile, ai produttori del cioccolato di Modica di assoggettarsi immediatamente e di richiedere la visita ispettiva per avviare la produzione. Poi abbiamo selezionato Csqa. Una cosa che abbiamo ritenuto essere a vantaggio di chi produce cioccolato e ha necessità di presentarsi subito sul mercato».

Questo in sostanza significa che, trascorsi i 20 gorni di pubblicazione sulla Gazzetta, il produttore potrà richiedere immediatamente la visita degli ispettori di Csqa. Una volta ottenuta l'approvazione e verificata l'idoneità dei laboratori, sarà possibile avviare la produzione ufficiale del Cioccolato di Modica Igp.

«Appena sarà pubblicato il riconoscimento Igp in Gazzetta - prosegue Scivoletto - definiremo il piano di controlli e lo porterò personalmente al Ministero di Roma per fare in modo che i produttori possano iniziare a lavorare subito. Nel frattempo stiamo anche lavorando sulla questione etichettatura, un aspetto molto importante e delicato. Si sta lavorando a delle soluzioni che siano il più possibile agevoli per i produttori».

(Denominazione cioccolato di Modica Scivoletto risponde a Ruta e Graziano)

Scivoletto non ha poi risparmiato qualche polemica, seppur sterile, nei confronti di Ruta, che ha parlato della questione dei gusti del Cioccolato di Modica sostenendo che la domanda presentata al Ministero non tiene conto della definizione del prodotto data da Leonardo Sciascia, che lo descriveva solo alla cannella o alla vaniglia.

«Appare strano che parli proprio Ruta di gusti - dice Scivoletto - visto che il cioccolato al sale è stata una sua invenzione e tutti glielo riconoscono. Storicamente il Cioccolato di Modica veniva fatto alla cannella e alla vaniglia, ma alcune scoperte di qualche tempo fa, raccontano di come questo venisse aromatizzato con il muschio bianco o l'ambra grigia, ossia il vomito delle balene, ormai super prezioso e che viene utilizzato nella cosmetica e nei profumi».

«Ruta - prosegue - fa riferimento al grande Sciascia. Noi adesso siamo nel 2018. C'è un mercato che chiede determinate cose. Abbiamo avuto la possibilità di inserire tutte le aromatizzazioni che erano consentite ai produttori e lo abbiamo fatto. I prodotti evolvono. Il riferimento preciso a cannella o alla vaniglia contrastava con un mercato che ormai ci conosce da tantissimi anni. Nel disciplinare, approvato in una pubblica riunione dove c'era anche Ruta, sono state definite quattro macro-aree di aromatizzazione: le spezie, gli aromi naturali, la frutta e il sale. Ogni produttore scelga come utilizzarli al meglio».

Poi la sua personale chiusura della vicenda: «La provocazione di Graziano e Ruta è stata molto infelice e può diventare un autogol clamoroso - dice Scivoletto - anche ad Ispica e Scicli producono il cioccolato di Modica. E anche loro mi sembrano "paesi vicino Ragusa". Insomma è stato creato un brand che può mettere in difficoltà il cioccolato di Modica Igp".

Per informazioni: www.cioccolatomodica.it

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