Personaggio dell’anno 2015 per la categoria Maître e Sommelier del Premio Italia a Tavola, Vito Intini è il presidente in carica dell’Onav. Nel corso del secondo turno dell’edizione 2018-19 ha raccolto 10.607 voti.
Un ottimo risultato che lo ha collocato all’ottavo posto in graduatoria, ma non abbastanza per accedere alla
fase successiva (
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Vito Intini
Un commento a caldo.La manifestazione è valida in quanto coinvolge numerosi professionisti preparati. Per chi vota, un’ampia scelta tra figure autorevoli. Trovo però farraginosa e dispersiva la suddivisione in tre turni. Crea confusione e leva carica alla motivazione. Un metodo un po’ complicato.
Se dovesse votare come si orienterebbe?Preferisco non dare indicazioni. Mi piace però sottolineare la presenza nelle liste anche di outsider. Operatori di prestigio che rappresentano un nuovo spunto positivo per il settore. Il raggio delle competenze così si amplia.
Obiettivi a breve termine?Oltre a presiedere l’Organizzazione nazionale assaggiatori di vino sono il referente della Consulta nazionale del vino italiano che riunisce ben 15 associazioni. Ci stiamo battendo affinché venga riconosciuta a livello legale la qualifica dei professionisti Horeca. È inammissibile che in un Paese che punta su turismo e accoglienza non venga nemmeno preso in considerazione il termine “maestro”.
Dove sta andando il nostro vino?A livello di consumi si va verso una riduzione: siamo sui 30 litri pro capite. Un calo riguardo ai litri che non incide però sul fatturato di questo mercato. Si beve sostanzialmente meglio. Si riscontra, d’altro canto, una crescita, quest’anno intorno al 15%, della domanda di corsi di formazione da parte dei consumatori. C’è molto interesse per il mondo del vino. Sul fronte della produzione si esporta tanto, gli spumanti sono in crescita, stabili gli altri vini. La ricerca della qualità è in costante rialzo.
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