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Sicurezza alimentare nei locali Raffica di sanzioni in tutta Italia

05 settembre 2019 | 10:23

False Dop, prodotti congelati venduti per freschi, menu senza indicazioni sugli allergeni. Sono le irregolarità più ricorrenti riscontrate dai carabinieri nei controlli effettuati ad agosto nei ristoranti. In Campania il bar di uno stabilimento balneare è stato chiuso perché il titolare lavorava senza licenza. Contestate 37 sanzioni amministrative per 60mila euro.

Nel mese caldo per eccellenza delle vacanze, i militari dei Reparti di Tutela Agroalimentare (Rac) hanno eseguito controlli in 73 attività di ristorazione in diverse località turistiche. Mancanza di rintracciabilità, menù privi delle indicazioni obbligatorie sugli allergeni, utilizzo di prodotti congelati designati come freschi e di ingredienti falsamente attestati come Dop o Igp, sono le irregolarità più ricorrenti. A Cefalù (Pa), un ristoratore è stato denunciato per frode in commercio, per omessa indicazione nel menu di prodotti congelati presentati come freschi, mentre in altri due esercizi sono stati sequestrati 83 kg di prodotti ittici sprovvisti di menzione degli allergeni e di rintracciabilità.

Sequestri e sanzioni in decine di locali ad agosto (Sicurezza alimentare nei locali Raffica di sanzioni in tutta Italia)
Sequestri e sanzioni in decine di locali ad agosto

Sempre in Sicilia, a Messina, il titolare di un ristorante è stato denunciato per tentata frode in commercio poiché nel menu figuravano come freschi prodotti congelati e senza indicazione degli allergeni. Altri due imprenditori, invece, dichiaravano la presenza di Pistacchio di Bronte Dop e di Pomodori Pachino Igp, non rinvenuti né all’interno del locale né fra la documentazione di acquisto. A un terzo ristoratore venivano contestate sanzioni amministrative per indebita evocazione, nella descrizione dei prodotti posti in vendita, della Dop Pistacchio di Bronte e formaggio Ragusano. A Maratea (Pz), sono stati sequestrati 200 kg di prodotti ortofrutticoli per mancata rintracciabilità e diffidato un ristoratore per le non conformità rilevate; a Castel Volturno (Ce), si è proceduto alla chiusura di un bar annesso ad uno stabilimento balneare poiché sprovvisto di licenza e dei requisiti igienico-sanitari ed al sequestro di 15 kg di carne rinvenuta all’interno di un’altra struttura; a Cellole (Ce), sono stati sequestrati 30 kg di prodotti da forno confezionati e notificate due diffide per carenze igieniche; a Massa Lubrense (Na), in 5 locali sono stati sequestrati circa 150 kg di prodotti surgelati vari (ittici, carnei, pasta, dolciumi e ortofrutta) e contestate varie sanzioni per mancanza di rintracciabilità.

Restando in Campania, in una trattoria di Piano di Sorrento (Na), sempre per mancanza di rintracciabilità, sono stati sequestrati 54 kg di prodotti ittici freschi, mentre a Vico Equense (Na), all’interno di due ristoranti, sono stati sequestrati 21 kg tra carne e pesce non sicuri per mancanza di rintracciabilità. Controlli anche nel Lazio: a San Felice Circeo (Lt) e Ostia (Rm), due ristoratori sono stati denunciati per frode in commercio poiché dichiaravano falsamente nei menù ingredienti a denominazione di origine protetta e spacciavano come freschi alimenti congelati; e ad Anzio (Rm), in due ristoranti, sono stati sequestrati 12 kg di pesce ritenuti non sicuri poiché privi della documentazione attestante la provenienza del prodotto.

I carabinieri hanno passato al setaccio anche i ristoranti di alcune località liguri: a Alassio (Sv), Loano (Sv) e Sanremo (Im), in 6 strutture di ristorazione, sono state riscontrate numerose irregolarità amministrative ed eseguiti sequestri per circa 45 kg di prodotti alimentari (funghi, salumi, pesce e carni) per assenza di rintracciabilità o mancanza di elementi obbligatori nella presentazione degli alimenti. Infine in Piemonte, a Verbania, il titolare di un’attività di ristorazione è stato denunciato per tentata frode in commercio poiché dichiarava in menù prodotti freschi in realtà congelati e carne mendacemente di origine piemontese. Complessimvanete sono state contestate 37 sanzioni amministrative per un ammontare di circa 60mila euro.

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