Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
giovedì 09 maggio 2024 | aggiornato alle 02:25| 105054 articoli in archivio

Indicazioni "fuorvianti" sulla pasta Un milione di multa alla Lidl

La catena di supermercati, secondo l'Antitrust, ha portato avanti una pratica commerciale che inganna i consumatori sull'origine del grano nella pasta a marchio Italiamo e Combino.

17 gennaio 2020 | 15:07

L'Antitrust ha preso in mano informazioni giudicate successivamente "fuorvianti" circa l'origine del grano duro utilizzato nella produzione di pasta di semola a grano duro, e diffuse attraverso le etichette e i siti aziendali di Divella, De Cecco, Margherita (ex Auchan), Pastificio Cocco e Lidl.

Multa da 1 milione di euro per Lidl (Pasta, Lidl inganna il consumatore Antitrust: Multa da un milione)

Multa da un milione di euro per Lidl

Per le prime quattro l'Antitrust ha accolto (e reso obbligatori) gli impegni presentati. Impegni che consistono in modifiche delle etichette e dei rispettivi siti, così da garantire al consumatore una informazione completa, fin dal primo contatto, sull'origine (talvolta estera) del grano utilizzato nella produzione di pasta - il nuovo set informativo permetterà così di evitare la possibile confusione tra provenienza della pasta e origine del grano.

Uno dei due marchi di pasta "ingannevoli" (Pasta, Lidl inganna il consumatore Antitrust: Multa da un milione)
Uno dei due marchi di pasta "ingannevoli"

Diversamente, per Lidl l'Autorità ha adottato un provvedimento di accertamento di una pratica commerciale scorretta nei confronti dell'azienda, che non ha presentato impegni nel corso della procedura istruttoria. La pratica commerciale accertata consiste nell'aver ingannato in consumatori sulle caratteristiche della pasta a marchio "Italiamo" e "Combino", inducendoli in errore sull'origine italiana della materia prima. In ragione dell'importanza attribuita dai consumatori all'informazione sull'origine della materia prima e della diffusione dei punti vendita della catena, l'Autorità ha quindi irrogato una sanzione da un milione di euro.

© Riproduzione riservata